Siccità, ora è emergenza. In arrivo anche le cisterne
BELLUNO. In arrivo dalla Regione le cisterne per lo stoccaggio dell’acqua potabile per gli ospedali e non potabile per altri usi, come quello dell’irrigazione. Nel frattempo i sindaci dovranno informare in modo più capillare la cittadinanza sulle misure per evitare gli sprechi. Obiettivo: creare maggiore consapevolezza sull’uso dell’acqua, un bene prezioso che ormai inizia a scarseggiare. In quest’ottica, è stato dato il via libera affinché vengano utilizzati i controlli di vicinato anche per vigilare su usi anomali dell’acqua.
Le indicazioni precise e metodiche sono state date ieri pomeriggio dal Prefetto, Francesco Esposito, nel corso del vertice convocato a palazzo dei Rettori sulla carenza idrica che sta continuando a interessare la provincia di Belluno. La situazione rischia di aggravarsi se non pioverà nei prossimi giorni. Nel suo discorso davanti ai primi cittadini di Sovramonte, Cencenighe e Ponte nelle Alpi, e al personale tecnico di Arpav, Bim Gsp, vigili del fuoco, Regione, Provincia e protezione civile, il prefetto è stato molto chiaro: «Ormai dobbiamo iniziare a pianificare interventi per sensibilizzare i cittadini e per trovare gli strumenti per risolvere questa emergenza che, visto l’andamento del meteo negli ultimi anni, rischia di non essere più un’emergenza, ma una realtà di questi territori. E quindi va affrontata in un ragionamento molto più ampio».
L’anomalia climatica. Secondo il quadro che i tecnici di Arpav e Bim Gsp hanno tracciato nel corso del vertice, una situazione del genere dal punto di vista idrico non si vedeva dal 1966. Ad oggi «siamo già sotto il livello di guardia, se non pioverà da qui a un mese, l’attuale stato di attenzione proclamato in inverno, si trasformerà in stato di preallarme», ha riassunto, al termine, il rappresentante del Governo sul territorio. Che poi ha aggiunto: «Oggi sono qui alcuni dei Comuni più a rischio siccità, ma il problema è comunque di tutti».
Le azioni da mettere in campo. L’incontro è servito per individuare delle azioni che si metteranno in pratica nelle prossime settimane per cercare di risolvere, almeno in parte, la questione siccità.
«I sindaci», sintetizza il prefetto, «faranno degli incontri “ravvicinati” frazione per frazione con i residenti per spiegare come stanno le cose e per creare maggiore consapevolezza sull’uso dell’acqua. Ho detto loro di utilizzare quel controllo di vicinato che, ad oggi, viene attivato per i furti, con l’obiettivo di scovare chi spreca l’acqua, magari per annaffiare giardini o lavare le auto. Tutto questo dovrà essere seguito da più stringenti ordinanze rispetto a quelle attualmente in vigore».
Lo stoccaggio dell’acqua. Che la situazione sia grave, lo dimostra il fatto che è stato affidato ai sindaci «il compito di individuare dei siti di stoccaggio dove posizionare le cisterne che arriveranno dalla Regione e dove sarà tenuta l’acqua non potabile utile per gestire alcune situazioni», precisa Francesco Esposito, come ad esempio l’irrigazione dei campi o anche l’utilizzo per fini industriali.
Le cisterne per gli ospedali. «Anche per gli ospedali si sta valutando la possibilità di utilizzare delle cisterne contenenti acqua potabile. Insomma», specifica il prefetto, «sarà necessario differenziare l’uso dell’acqua tra quella potabile e quella non potabile, pensando anche di canalizzare quella piovana, così che niente vada sprecato».
Gli opuscoli. Non da ultimo si sta pensando di diffondere degli opuscoli informativi con le misure urgenti da adottare in caso di emergenza, oltre alla necessità «di verificare la possibilità di riuso, tramite dei sistemi particolari, dell’acqua potabile già utilizzata».
Il prefetto, infine, ha invitato ancora una volta gli amministratori locali a vigilare su quegli utilizzi idrici più consistenti nei loro territori, così da contenerli.
Le previsioni meteo. Sono misure di emergenza che si renderanno necessarie prossimamente, se non dovesse piovere. «Purtroppo, secondo le previsioni di Arpav, le precipitazioni previste nelle prossime ore raggiungeranno soltanto gli 11 millimetri, troppo poco per sanare questa situazione siccitosa», conclude il prefetto.
Vertici ravvicinati. «Vista la situazione d’emergenza, abbiamo deciso di ritrovarci qui fra una quindicina di giorni per fare il punto della situazione e, nel caso, migliorare le misure da adottare».
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