Sicurezza, Belluno in controtendenza: 7 cittadini su 10 si sentono tranquilli

I risultati del sondaggio dell'Istituto Demopolis per il Corriere delle Alpi: solo il 39 per cento dei bellunesi ritiene che la sicurezza si sia ridotta

BELLUNO. Appena per il 39% dei cittadini la sicurezza è diminuita rispetto al passato. Con un dato in controtendenza nel contesto Veneto, la maggioranza degli intervistati non segnala peggioramenti negli ultimi 5 anni: è la percezione che emerge dal sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis fra i lettori online del nostro quotidiano.

Inoltre, quasi 7 su 10 dichiarano di sentirsi oggi sicuri nella zona in cui vivono o lavorano. Si tratta di un dato di 30 punti superiore rispetto alla media regionale: Belluno, in Veneto, fa la differenza. 

L’indagine dell’Istituto diretto da Pietro Vento ha analizzato la graduatoria delle paure più avvertite dalle famiglie nella regione: prevale, per l’80%, il timore di subire furti o rapine in casa, ma anche scippi o aggressioni fuori dalle mura domestiche (67%). Il 41% degli intervistati teme molestie o violenze per sé o altri familiari, oltre un terzo paventa truffe informatiche.

In ragione di apprensioni tanto diffuse, si argomentano le priorità indicate per il Governo del Paese. Incrementare la sicurezza resta il primo obiettivo per oltre i due terzi dei cittadini intervistati da Demopolis. Rilanciare economia e occupazione (68%) e migliorare la gestione dell’immigrazione (67%) sono oggi la seconda e la terza priorità nell’agenda dei cittadini. Il 60% sollecita la riduzione della pressione fiscale, mentre appena un quarto indica la necessità di aumentare l’efficienza della sanità pubblica.

La gestione della presenza di immigrati nel nostro Paese resta variabile problematica e che dimostra di accendere – fino ad esacerbarle – le preoccupazioni: ll’82% ritiene che sia difficile integrare gli immigrati oltre un certo numero, il 71% si dichiara preoccupato per una presenza percepita oggi come incontrollata. Più di 4 su 10 ammettono di nutrire un sentimento di paura nei confronti degli immigrati, mentre il 35% ne riconosce l’utilità per il mercato del lavoro e per le dinamiche produttive del Paese.

In questo contesto di marcate criticità e di possibili tensioni sociali, l’Unione Europea – nella percezione dell’opinione pubblica – non sembra aver assunto un ruolo apprezzabile. L’86% degli intervistati contesta le scelte dell’UE nella gestione dell’immigrazione.

Nota informativa - I dati sono tratti dal sondaggio realizzato dall'Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, nel mese di dicembre 2017 tra i lettori online dei quotidiani veneti Il Mattino di Padova, la Tribuna di Treviso, la Nuova Venezia e il Corriere delle Alpi di Belluno. Al campione complessivo di 4.200 rispondenti nella regione è stata applicata una ponderazione sulle variabili di quota in relazione al genere ed alla fascia di età. Approfondimenti su www.demopolis.it

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