Sicurezza del volo: «Enac fa resistenza»

BELLUNO Enac non metta i cavi fra le pale degli elicotteri. Il Soccorso alpino denuncia il rischio colpo di spugna sul lavoro legislativo fatto finora in Regione per regolamentare la sicurezza del volo. Dita puntate su quegli enti che «fanno resistenza»: Enac, Terna e Enel hanno presentato emendamenti al testo della legge sicurezza volo approvato all'unanimità in commissione. E il Soccorso alpini sprona la Regione all’approvazione del testo e denuncia il rischio “sabbie mobili” per le lamentele di lesa maestà di note lobby. «Perchè, per quanto possa sembrare paradossale, di elicotteri contro i cavi si continua a morire», attacca Fabio Bristot, «e dell’incontro abbiamo saputo dai giornali».
L'ultimo incidente, mercoledì a Udine: un elisoccorso ha urtato i cavi col rotore e per un caso non si sono registrati morti. Ma dall'agosto 2009 (data della tragedia di Rio Gere) ad oggi, di croci ne sono state piantate ancora per incidenti così. La proposta di legge ora c'è: «È uscito un testo unico grazie all’ottimo lavoro svolto dai commissari» continua Rufus, ma sul testo approvato all'unanimità Enac ha presentato emendamenti: «Avoca a sè le competenze». Salvo poi “ingessare” tutto quando si tratta di applicare le norme. Il Cnsas chiede che si lavori: «Di croci e amici in giro per i cimiteri ne abbiamo fin troppi: è questione di civiltà», continua Rufus «Ora ci saranno successivi incontri, ma spero che la Regione faccia un passo significativo: basta col gioco delle tre carte di chi non ha mai visto una missione d’elisoccorso».
Al responsabile provinciale Cnsas fa eco il vice capo delegazione Gianni Mezzomo: «Enac ha trattato da subito tutto con sufficienza, poi s’è resa conto che la cosa stava procedendo: non sono stati collaborativi e ora si sono messi di traverso. Non mi risultano atti formali, ma vedremo come evolverà la situazione: noi confidiamo che la Regione mantenga la spinta avuta finora nel portare avanti il progetto e lo porti a compimento senza stravolgimenti nonostante le pressioni attuali: ci auguriamo che la cosa vada in porto senza essere stravolta, perchè gli elicotteri continuano a cadere per lo stesso motivo. Chi si occupa della sicurezza del volo non dovrebbe pensare solo a quel che sta attorno agli aeroporti: ma volo è anche a bassa quota in montagna e c’è ancora molto da fare in termini di sicurezza. Parliamo di linee elettriche, poi cavi vari come impianti a fune e soprattutto teleferiche abusive». Il nuovo testo prevede la segnalazione e la messa a norma dei nuovi impianti e del pregresso con la catalogazione e il censimento aggiornati in tempo reale con una banca dati on line disponibile per enti di soccorso aereo, forze dell’ordine, antincendio, aziende che fanno lavoro aereo per professione (trasporto in quota materiali per rifugi, cantieri). La legge prevede di colorare le sommità dei tralicci e mettere i palloncini sui cavi, la messa a norma o lo smantellamento delle teleferiche abusive.
«Se tutti lavoriamo per raggiungere gli obiettivi, non credo ci siano problemi, ma basta che non si usi la spugna per cancellare il lavoro fatto da Cnsas e Regione», chiude Bristot. Altrove, intanto, sui social network si è meno teneri: «Enac è il problema» e si invocano le procure: si indaghi su presunte omissioni ed evitabili inerzie.
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