Sicurezza e occupazione: la qualità della vita è al top

La provincia sale al quarto posto della classifica nazionale del Sole 24 ore: nel 2015 era 17ª. Crescono benessere, integrazione e servizi. Cala l’offerta per il tempo libero

BELLUNO. Nuova promozione per Belluno, che torna ad occupare i posti alti della classifica sulla qualità della vita, anche per il Sole 24 Ore. La pagella 2016 vede la provincia di Belluno al quarto posto, dietro ad Aosta, Milano e Trento, con un balzo positivo di ben 13 posizioni rispetto al diciassettesimo posto del 2015. A trainare sono soprattutto la sicurezza e l’occupazione, ma i parametri utilizzati quest’anno dal Sole 24 Ore sono leggermente cambiati per diventare più coerenti con le esigenze e i problemi più attuali della gente. Sei le aree di indagine e 42 i parametri esplorati.

Reddito, risparmi e consumi. Sale il livello del benessere dei bellunesi, che passano dal 19esimo al sesto posto. Nel dettaglio il parametro migliore è rappresentato dal pil pro capite (17esimo), il valore delle pensioni ci piazza al 48esimo posto, quello dei risparmi bancari al 38esimo, il patrimonio immobiliare al 37esimo, i canoni degli affitti al 36esimo, i consumi per beni durevoli al 35esimo e i prestiti non pagati al 26esimo.

Affari, lavoro e innovazione. Se la ricchezza cresce, non si può dire altrettanto per l’iniziativa imprenditoriale. La provincia si attesta al 27esimo posto complessivo (eravamo al 56esimo nel 2015), ma i parametri sono altalenanti. Le imprese registrate, infatti, sono sempre meno e fanno precipitare la provincia in 105esima posizione. Nonostante lo spirito di iniziativa sia scarsissimo, il lavoro non manca, tanto che il tasso di occupazione totale trascina la provincia al terzo posto della classifica. Molto buona anche l’occupazione giovanile (under 24) che piazza il bellunese al quarto posto. La propensione ad investire comunque resta bassa e il rapporto tra impieghi e depositi è l’85esimo. Restano ottimi l’export (quinto posto) e i brevetti (24esimo), ma vanno male le start up innovative (81esimo).

Servizi, ambiente e welfare. In questo ambito la provincia di Belluno continua a faticare, anche se va registrato un miglioramento dal 66esimo posto del 2015 al 59esimo. Va, naturalmente, bene l’ecosistema urbano (settima posizione) e ancora più ovviamente va male il clima, cioè la differenza tra il mese più caldo e quello più freddo: siamo al 77esimo posto, ma questo significa che c’è anche chi sta peggio. Resta deludente la performance della sanità (57esima) con un alto tasso di migrazione ospedaliera, e va migliorata l’offerta degli asili nido (78) così come la spesa sociale (72) e la copertura internet (69); mentre non mancano gli sportelli bancomat (12).

Demografia, famiglia, integrazione. È in questo ambito che si osserva il miglioramento più ampio, dalla 65esima posizione alla quarta. A incidere positivamente è la questione migratoria, perché nonostante gli arrivi siano nella media (47esimi), l’integrazione è ottima (quarto posto). Soddisfano anche il numero dei laureati (23esimo posto), i divorzi (17) e la densità demografica, ma i nuovi nati restano pochi (73) e l’indice di vecchiaia molto elevato (90).

Cultura, tempo libero e partecipazione. L’unica retrocessione si osserva in questo settore, dove la provincia scende dal 35esimo al 63esimo posto. Nel bellunese c’è carenza di librerie (71esimi), cinema (63) e spettacoli (76), mentre siamo sopra la media per ristoranti (31esimi), turisti stranieri (45), indice di sportività (31) e per le Onlus registrate (59esima posizione).

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