Sicurezza in edilizia, astensione dal lavoro
BELLUNO. In sciopero la categoria degli edili. Ad indirlo per un’ora, nella giornata di lunedì, sono la Fillea Cgil, la Filca Cisl e la Feneal Uil che dicono «basta alle morti sul lavoro e alla strage dei “nonni” nei cantieri».
In provincia di Belluno sono circa 2500 gli addetti del comparto edile.
«Purtroppo negli ultimi anni sono aumentati gli infortuni nel nostro territorio», precisano dalla Fillea Cgil. «Soprattutto sono cresciuti gli incidenti più gravi con una prognosi di guarigione più lunga. Questo significa che gli infortuni sono sempre più seri».
Ma i sindacati puntano il dito anche contro la legge Fornero, che ha allungato il tempo entro cui andare in pensione. «Questo ha fatto sì che ci troviamo in presenza di addetti sempre più over 60 enni, quelli che noi chiamiamo”nonni”. E quindi quando capitano gli incidenti sono queste persone, con l’età più elevata a rimanerne vittime. Inoltre, l’edilizia non è stata inserita nelle professioni usuranti. E quindi i lavoratori sono costretti a lavorare come chi è impiegato in ufficio».
A questi elementi si aggiunge poi la pratica sempre più diffusa da parte degli imprenditori di non applicare il contratto edile a tutti i lavoratori impiegati in cantiere, per risparmiare.
A questo punto, i sindacati di categoria provinciali hanno indetto un’ora di sciopero per la giornata di lunedì nel comparto edile.
«Quello che chiediamo è di rafforzare i controlli e le sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro, di completare quanto previsto nel decreto legislativo 81/2008 con la costituzione della patente a punti anche per le imprese. Ma anche chiediamo che si definiscano norme premiali sia in termini di riduzione dei costi sia in termini di vantaggi competitivi in fase di gara, per quelle imprese che dimostrano di essere regolari e sicure».
E ancora «chiediamo che si contrasti il lavoro nero e irregolare causa di molti incidenti, di applicare a tutti i lavoratori il contratto edile per assicurare un’adeguata formazione, uguali prestazioni e uguali diritti, e rafforzare il ruolo dei responsabili per la sicurezza impegnati negli enti paritetici. Ed infine chiediamo di ripristinare il documento unico di regolarità contributiva, passando alla certificazione della congruità». (p.d.a.)
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