Silmo, tra qualità e innovazione una vetrina per le occhialerie
BELLUNO. Un plotone agguerrito e composito, fatto di aziende piccole e veri e propri giganti, trasferirà per quattro giorni un'importante porzione dell'economia di Belluno sulle rive della Senna. Dal 23 al 26 settembre si aprono, infatti, le porte del Silmo a Parigi, la 49ma edizione del Salon international de l'optique lunetterie et du matériel pour opticiens. Un appuntamento imperdibile per un settore che a Belluno vuol dire 300 aziende, 12.000 addetti, qualcosa come 2,86 miliardi di euro di fatturato, di cui 2,23 di export (fonte Confindustria Belluno Dolomiti).
Tant'è che saranno 22 (Look the concept Factory, Lio srl, Blackfin-Pramaor, Luxol, Eurodecori srl, Ioves srl, Thema Optical, Martini occhiali, Silcon Plastic, Brillarte Diva, Revert, Hapter, Castellani, Amaranto, Area 98 srl, Vista Eyewear, Aurochim, Tree spectacles, Fedon, Safilo, Marcolin, De Rigo) le aziende bellunesi partecipanti con un proprio stand e nove (4 Planets srl, Diesse srl, GB srl, Kador srl, Mistral srl, Nexo srl, Trevi Coliseum srl, Trisottica srl e Valottica srl) quelle che faranno parte di una esposizione collettiva organizzata da Sipao in uno spazio di 190 mq.
Spicca l'assenza di Luxottica, ma l'azienda di Agordo, per scelta strategica, dallo scorso anno ha deciso di non essere al Silmo. A Parigi i numeri sono importanti, ad iniziare dalla superficie espositiva (lorda per 80.000 mq., netta per 33.300 mq), per 908 espositori (compresi gli stand promozionali di altre fiere, riviste di settore, ecc.). Gli espositori italiani saranno 110 (per un totale di 3.818 mq.), di cui una trentina quelli bellunesi. Che però contano molto di più se si guarda alla produzione e al fatturato, anche perché vi compaiono tutti i big del settore, quelli che da soli spostano intere fette del mercato globale.
«Il Salone è una vetrina importante per presentare a livello internazionale la qualità, lo stile, la bellezza dei nostri prodotti, ma soprattutto la capacità di innovare e di essere competitive delle nostre pmi», mette in risalto Lorraine Berton, presidente di Sipao. «La fiera rappresenta un'occasione per tastare il polso del mercato, in vista anche del grande appuntamento, nel 2017, con la Mido». Sì, perché la competizione è sempre con i cugini francesi, anche se la fiera milanese (a febbraio) ha distanziato di qualche lunghezza quella transalpina.
Ma cosa si aspettano gli espositori bellunesi dal Silmo? Nadia Zampol, titolare di Martini Occhiali e vice presidente di Sipao, sottolinea l'importanza di questa fiera come vetrina internazionale, ma anche come momento di incontro e di scambio di idee. «Riscontriamo ogni anno la presenza di nuovi clienti, che si aggiungono a quelli già fidelizzati. Ormai tutte le aziende devono avere un occhio ai mercati internazionali, devono riuscire a ritagliarsi una nicchia anche nei paesi esotici e più lontani da noi, dove oggi il fatturato può essere minimo, ma in prospettiva possono rappresentare l'occasione di sviluppo. Penso ad esempio a tutto l'est asiatico». Altri espositori, soprattutto quelli che si rivolgono ad un mercato di alta gamma, attendono buoni riscontri dall'Est Europa. Insomma, il Silmo è un balcone affacciato sul mondo. E per poter ampliare il panorama della presenza bellunese sulla Senna, Sipao anche quest'anno ha pensato ad una collettiva. «Così le aziende possono affrontare una spedizione impegnativa grazie a Confindustria Belluno Dolomiti, che si accolla gli oneri», sottolinea Nadia Zampol.
Stefano Vietina
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