Sindacalista spiato durante i permessi

Lettera di sospensione dell’azienda per un rappresentante delle Rsu in quota Fiom-Cgil, già pronto il ricorso
Di Roberto Curto

FELTRE. Gli hanno messo alle calcagna un investigatore _ o altre persone di fiducia _, ne hanno controllato i movimenti durante gli orari utilizzati per i permessi sindacali e lunedì gli hanno consegnato una lettera di sospensione dal lavoro. Deflagra alla Clivet il caso di Giorgio Pellencin, rappresentante delle Rsu aziendali in quota Fiom Cgil, destinatario del provvedimento disciplinare. Assieme alla lettera gli sarebbe stata consegnata _ o perlomeno l’interessato ne ha potuto prendere visione _ la relazione dettagliata degli spostamenti compiuti che secondo Clivet non sarebbero congrui con il mandato del permesso sindacale. Detto in parole povere, il rappresentante Rsu avrebbe utilizzato i permessi per fini personali. Il diretto interessato al momento non rilascia dichiarazioni. Ostenta serenità e si affida al suo sindacato che ha impugnato il provvedimento ravvisando un comportamento antisindacale in base all'articolo 28 dello statuto dei lavoratori.

Se Clivet in passato ha già adottato provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti (ammonizioni, lettere di richiamo e di sospensione), l'uso di intelligence per pedinare un singolo lavoratore al di fuori dello stabilimento e monitorarne i movimenti rappresenta un salto di qualità nella rete dei controlli. Nel caso di Pellencin, tra l'altro, l’attività di indagine avrebbe riguardato più occasioni, quindi con un'attenzione dedicata e specifica. Orari di uscita e di rientro da casa, l'auto utilizzata, le persone incontrate, i luoghi frequentati. Nella relazione c'è tutto. Per Clivet, evidentemente, si tratta di una legittima tutela degli interessi aziendali, visto che una volta completato il dossier ha deciso per la sospensione.

Un'invasione di campo per la Fiom Cgil che si è mobilitata a tutela di uno dei suoi rappresentanti all'interno della fabbrica di Villapaiera e fresco di riconferma dopo le recenti elezioni. Il comportamento antisindacale da parte del datore di lavoro si configura in tutti quei casi in viene impedito oppure limitato il diritto allo sciopero oppure dell'attività sindacale: questo recita l'articolo 28 dello statuto dei lavoratori. Secondo una possibile tesi difensiva il rappresentante Rsu durante i permessi dovrebbe godere della massima libertà per attuare le attività sindacali. Un filo sottile dal quale ripartire nei prossimi giorni quando le parti si incontreranno nuovamente. L'alternativa è quella di finire in tribunale davanti al giudice. Non il massimo dopo che Clivet ha voltato pagina dichiarando conclusa la cura dimagrante dell'organico e annunciando investimenti per il rilancio nel 2015.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi