Sindaci alla ricerca di nuove risorse idriche
BELLUNO. La mobilitazione contro la siccità sta investendo in prima persona i sindaci: dopo le ordinanze emesse a gennaio, ora sono chiamati a correre per incontrare la popolazione e sensibilizzarla sull’uso corretto dell’acqua. E, insieme a Gsp, dovranno anche redigere una sorta di mappa delle sorgenti disponibili nei singoli territori. Un censimento che potrebbe tornare utile in caso di vera emergenza idrica.
«Siamo davvero preoccupati», dichiara il primo cittadino di Cencenighe, William Faè, che insieme ai colleghi di Sovramonte e Ponte nelle Alpi, è quello con i problemi più impellenti.
«Il nostro problema deriva dalla vasca dei Coi che è sempre scarica e per questo viene rifornita da Vallada Agordina tramite dei tubi volanti. Molto spesso, però, dobbiamo ricorrere all’intervento delle autobotti dei vigili del fuoco, altrimenti rimaniamo a secco. La nostra gente è abituata a usare con parsimonia questo bene prezioso, ma andremo ugualmente nelle frazioni per ricordare che è necessario evitare gli sprechi e gli usi impropri».
Come aveva promesso già l’altro ieri, all’uscita dal vertice prefettizio, il sindaco pontalpino Paolo Vendramini già ieri ha provveduto a convocare una riunione con tutti i capi settore del Comune. «Abbiamo ragionato sul da farsi in vista di una possibile crisi idrica», commenta. «Sul tavolo c'è il monitoraggio dell’intero territorio: i tecnici del Bim Gsp stanno facendo un lavoro notevole. Ci sarà, poi, una fase di informazione nei confronti della popolazione. Bisogna limitare gli sprechi».
Il Comune incontrerà poi i capi della Protezione civile e attiverà il controllo di vicinato. «Si tratterà anche di tenere sotto controllo la situazione dove ci sono captazioni dell’acqua e sorgenti», prosegue Vendramini. «Abbiamo sette scuole con le mense, una casa di riposo e diversi casi sociali. Predisporre un piano è indispensabile. Ci stiamo inoltre attivando per ottenere le cisterne da portare nelle frazioni». Il sindaco ha poi parlato con Bim Gsp della sorgente del Rio dei Frari: «Lì c’è un refluo costante, al secondo, di parecchi litri. Risorse idriche che attualmente si perdono nel nulla. Bisogna lavorare per capire come captarle. In questo senso saranno utili anche i lavori che partiranno in estate alla rete acquedottistica Col Coltron-Piaia».
Anche Jacopo Massaro, come hanno fatto tutti i suoi colleghi bellunesi, dopo aver ordinato di non sprecare l’acqua e di limitarne l’uso solo per scopi domestici e personali, e dopo aver chiuso le fontane del centro e delle frazioni, rinnova l’invito alla popolazione «a tenere comportamenti responsabili. Alle volte bastano dei piccoli accorgimenti per promuovere in famiglia e nei luoghi di frequentazione un autentico risparmio a vantaggio di tutti».
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