Sinteco cresce e cerca 16 professionisti

L’azienda di Longarone a caccia di otto addetti al montaggio meccanico, cinque softwaristi e tre progettisti meccanici
LONGARONE. C’è fame di uomini anche nell’industria ad altissima tecnologia. Lo conferma la Sinteco di Longarone, azienda leader nel settore dell’automazione. «Da gennaio a oggi abbiamo inserito trenta neo-assunti», conferma il direttore generale Stefano Giacomelli, «ma siamo ancora alla costante ricerca di nuovi profili, necessari alla nostra previsione di crescita».


E fate fatica a trovarli?


«Sì, non è semplice, per varie ragioni. Anzitutto perché abbiamo necessità di professionalità specifiche; poi perché non aiuta il fatto di operare in una realtà decentrata rispetto alle città universitarie; infine, perché evidentemente di lavoro ce n’è, diversamente da quanto si sente dire da parte di chi parla solo di crisi».


La Sinteco opera con successo da anni nei settori dell’automotive, della meccanica di precisione, della cosmesi e del medicale. Recentemente ha inaugurato una nuova divisione Medtech, allargando i suoi spazi operativi (che ora a Longarone occupano 8 mila metri quadrati), e costruisce macchine in grado di automatizzare ogni processo produttivo sulla base delle esigenze del cliente. Conta 162 dipendenti, oltre ai 20 della controllata Technosint, e contribuisce con 45 milioni al fatturato totale di 165 milioni di euro previsto per fine anno dal Gruppo Bucci Industries, di cui fa parte.


Proprio in occasione dell’inaugurazione della nuova divisione MedTech, a lugli, fu l’amministratore delegato del gruppo Tommaso Tarozzi a ribadire non solo la volontà di crescere, ma anche di volerlo fare con una precisa strategia, «valorizzando, cioè, le eccellenze, intese come le menti, che in questo campo della automazione spinta rappresentano il vero valore aggiunto». Aggiungendo che «i sistemi di robotica, come quelli che costruiamo noi, non tolgono lavoro all’uomo, ma anzi contribuiscono a liberare le persone da lavori banali e ripetitivi. E siamo convinti che Sinteco debba andare sempre alla ricerca di nuovo personale qualificato in grado di progettare non solo le macchine, ma anche il lavoro del futuro. Ci sarà, insomma, sempre più occupazione di quella sostituita oggi dai robot». A conferma di tutto ciò, ecco oggi la nuova ricerca di personale da parte di Sinteco.


Ma quali sono le figure professionali che andate cercando?


«In questo momento siamo alla ricerca di otto addetti al montaggio meccanico, ovvero costruttori esperti di macchine, capaci di leggere il disegno dei progettisti e di dar vita alle nostre complesse automazioni. Li cerchiamo che abbiano già maturato qualche esperienza nel settore meccanico, in realtà simili alla nostra o in officine meccaniche. Poi abbiamo necessità di almeno cinque softwaristi, ovvero ingegneri meccanici, elettronici o meccatronici da dedicare al nostro settore di programmazione, a vario livello. Noi lavoriamo nel settore dei robot e delle supervisioni, industria 4.0 per intenderci, dove il ruolo delle nuove tecnologie è sempre più importante. Infine tre progettisti meccanici, che siano ingegneri o periti meccanici con esperienza».


Quindi solo professionisti esperti o anche figure alla prima occupazione?


«Sinteco ha raddoppiato il personale da dieci anni a questa parte e la ricerca continua a 360 gradi. Vogliamo aumentare la nostra potenza di fuoco per competere sempre più a livello internazionale».


E garantite una crescita professionale interna?


«Certamente, basta dire che, entrando da noi, si ha la possibilità di muoversi nel mondo, attraverso la sedi del Gruppo Bucci Industries, di cui facciamo parte, che ha filiali operative anche nel North Carolina (Usa), in Francia, Germania, Brasile, Cina, Taiwan, Turchia, Giappone e Svizzera».


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