Sipao: «Le piccole aziende sono a rischio chiusura»

Troppe tasse e burocrazia infinita, l’allarme della presidente Lorraine Berton «Noi imprenditori siamo eroi. Paghiamo gli stipendi e non ci resta un euro»
Di Paola Dall’anese
zaia incontra gli industriali
zaia incontra gli industriali

BELLUNO. «Qui le piccole imprese stanno lavorando solo per pagare ogni mese gli stipendi dei loro dipendenti, senza guadagnare nulla. È una bomba ad orologeria e non so quanto tempo ci vorrà perché esploda».

Lorraine Berton, presidente di Sipao, lancia l’allarme e chiede l’intervento immediato delle istituzioni per sostenere le Pmi (che rappresentano, nei fatti, l’ossatura portante dell’economia locale e nazionale) tramite un alleggerimento della tassazione e del cuneo fiscale. E lo chiede direttamente al presidente della Regione, Luca Zaia, ieri in città per la firma della convenzione con l’ente bilaterale per realizzare percorsi di formazione dedicati ai lavoratori del settore.

«I nostri imprenditori sono degli eroi», ha continuato Berton, «perché continuano a investire qui, malgrado tutte le tasse, l’infinita burocrazia e l’Imu sui capannoni. La mia impiegata dedica quattro ore ogni mattino per far fronte agli adempimenti burocratici. E allora per uscire da tutto questo, qual è la ricetta?», si chiede Lorraine Berton, «è forse la disubbidienza che ci proponete?».

Alle sollecitazioni ha cercato di rispondere il governatore Zaia, che ha rilanciato «l’autonomia dei territori e il federalismo reale, con l’applicazione dei costi standard. Lo so che l’impresa deve fronteggiare i problemi del cuneo fiscale e della tassazione elevata: basti pensare che la pressione fiscale in Europa è del 48%, mentre in Italia raggiunge la quota del 68.6%. Un dato insostenibile, se solo si pensa che nella vicina Carinzia la pressione è ferma al misero 25%. Ogni anno il Veneto versa 18 miliardi di euro a Roma come tasse, che poi non ritornano indietro».

«Con queste cifre non possiamo essere più competitivi sul mercato e se molti se ne vanno, ci sono ancora tanti imprenditori bellunesi che vogliono continuare a investire nel loro territorio», ha sottolineato la presidente di Sipao, che ha poi evidenziato: «Le piccole imprese stanno soffrendo più delle altre e non solo per la crisi del mercato. È dura fare i conti con tasse e Imu sproporzionati rispetto al fatturato. Insomma, ci sono molti altri problemi oltre alla crisi che vanno risolti. E se le grandi imprese vanno bene e trainano il comparto e le medie se la cavano, non possiamo dimenticare i piccoli imprenditori, quelli che danno lavoro a centinaia di bellunesi».

Cirillo Marcolin, presidente di Anfao, ha ribadito la salute del comparto: «L’occhialeria sta reggendo al contraccolpo, sebbene registri una perdita del 2.5% tra le Pmi, specie artigiane. L’export, che rappresenta l’80% dell’attività del comparto, nel 1° trimestre 2013 ha segnato una crescita del 4.1% (grazie alle vendita nei mercati di America Latina, Oceania e Asia), mentre il mercato interno resta negativo (-4,5%). Da noi, oltre al crollo nelle vendite delle montature da sole, è in calo anche quella degli occhiali da vista. Ma il sistema economico italiano è trainato dalle Pmi e queste vanno sostenute», ha chiesto a gran voce, sollecitando una maggiore accessibilità al credito.

Di fronte a questo quadro, il presidente Zaia si è anche soffermato «sull’importanza di adeguare gli stipendi dei lavoratori alla vita reale, abbassando l’imposizione fiscale. Non è possibile che un imprenditore versi 2700 euro al mese per darne 1200 ai suoi dipendenti», ha concluso, ribadendo che «è necessario un cambiamento culturale del Paese».

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