Sirti, trecento in piazza contro i licenziamenti: a Lentiai dieci esuberi
Oltre trecento lavoratori di Sirti, azienda di istallazione e manutenzione di reti telefoniche, fibra ottica e ponti radio, hanno riempito Piazza dei Signori a Treviso, ieri mattina, per protestare contro la politica di tagli ed esuberi prevista dall’azienda. Tra di loro anche moltissimi dipendenti dello stabilimento di Lentiai.. Un presidio senza precedenti almeno in tempi recenti, con una cinquantina di addetti trevigiani della sede di Mareno e tre autobus arrivati da Verona, Udine e Bologna. Una delegazione sindacale è stata ricevuta in Prefettura. Il corteo è sfilato in centro sotto gli occhi delle forze dell’ordine, senza disordini.
Al momento l’azienda ha congelato gli 883 esuberi previsti su scala nazionale, di cui una trentina in provincia di Treviso. “Congelati”, appunto, non significa cancellati: il presidio è servito a ribadire la contrarietà dei lavoratori al piano aziendale, chiedendo che i licenziamenti vengano ritirati per sempre.
Secondo gli operai il problema riguarda anche la sicurezza dei lavoratori: «Sempre più spesso alcuni servizi vengono dati in subappalto ad altre società» commenta uno dei manifestanti, «gli standard di sicurezza però sono molto diversi, l’azienda forse risparmia ma rischia in altro modo».
Gli operai hanno chiesto, tra le altre cose, uscite incentivate e volontarie per l’accompagnamento alla pensione, ammortizzatori sociali di natura conservativa, riduzione delle attività in subappalto.
Ieri si è chiusa la sette giorni di proteste e scioperi organizzata dagli addetti di Sirti. Ora occhi puntati al 21 marzo, quando è in agenda un incontro tra sindacati, forze sociali e azienda in Assolombarda. «Ci avviciniamo a questo appuntamento con un’ottima risposta da parte dei lavoratori» dichiara Claudia Gava, Fiom Cgil Treviso, «abbiamo riempito la piazza facendo arrivare a Treviso autobus da tutta Italia. La procedura di licenziamento è stata congelata per una settimana, ma vogliamo risposte più concrete, cioè il ritiro definitivo della procedura».
La protesta è stata accompagnata da cori, striscioni e fumogeni da parte dei manifestanti, che hanno (rumorosamente) sfilato in Corso del Popolo. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi