Sitran: «Personalismi dannosi»

Il presidente attacca sulle uscite: «Ambientalismo di facciata»

BELLUNO. Intervento della Federazione provinciale dei bacini di pesca dopo le ultime vicissitudini nel mondo dei pescatori provinciali, che hanno spinto alcune zone a dissociarsi dalla stessa Federazione. A fine febbraio infatti c’è stato un cambio al vertice del sodalizio: da Luigi Pizzico (bacino 8 di Belluno) si è passati alla presidenza di Filippo Sitran (bacino 7 Alpago) da quel momento alcuni bacini di pesca hanno lasciato la Federazione ovvero il numero 10 (Feltre), il 6 (Longarone e Zoldo) e il 2 (Misurina). A questi si va ad aggiungere il bacino 8, con l’associazione che lo gestisce (guidata da Pizzico) che è a rischio di diffida e revoca della concessione da parte della Provincia per una serie di irregolarità.

Tra i motivi ci sarebbe quello che la Federazione non si starebbe impegnando per il rispetto ambientale e sulla questione centraline idroelettriche, questioni su cui interviene il presidente Sitran: «La questione ambientale per noi è una cosa chiara perché ci teniamo al rispetto del nostro territorio. Siamo consapevoli degli svasi da parte di Enel che in alcuni periodi danneggiano la pesca, però siamo anche contro l’ambientalismo “di facciata”. Per esempio critichiamo coloro che si accordano con Enel per un risarcimento che viene usato per le semine, spesso semine di pesce adulto “pronta pesca” e non quello da ripopolamento. Vorrei sapere dove sta la coerenza nel dire no alle centraline, tema su cui neanche noi siamo d’accordo a priori e critichiamo lo sfruttamento eccessivo, mentre si fanno frequenti semine di pesce adulto solo per fare gare che danneggiano l’ecosistema. In questo caso si pensa prima di tutto agli interessi di qualche pescatore a discapito dell’ambente: questa è un’elemosina che non risolve niente. Noi siamo invece per una risoluzione condivisa e partecipata dei problemi – continua Sitran – sollecitando la Provincia sulla questione della mancanza d’acqua per via degli svasi. Per noi la soluzione è ottenere svasi concordati, salvaguardando i periodi di ripopolazione del pesce. Per questo a breve ci sarà un incontro tra Federazione, Provincia e Enel».

«Poi c’è la necessità di essere uniti – conclude Sitran – andando ciascuno per la propria strada non si ottiene niente e i fatti lo hanno dimostrato. Per questo tre anni fa è nata l’idea di creare la Federazione. Tra poco entrerà in vigore un nuovo accordo per la gestione degli incubatori di Bolzano Bellunese e di Tomo a Feltre che porteranno più pesce a minor costo, progetto finanziatoci dalla Regione. Questo è solo un esempio delle buone sinergie, così come il progetto partecipato del contratto di fiume Piave che a breve prenderà forma. Mi chiedo perché ci sia stato un cambio così repentino di rotta quando stiamo portando avanti progetti che sono il frutto di un lavoro di condivisione di anni. Noi abbiamo sempre le porte aperte al dialogo ma non ci stiamo ai personalismi che rischiano di rovinare tutti, in primis chi ha la passione per la pesca».

Enrico De Col

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