«Situazione allucinante», la bellunese intervistata in tivù su Corona

La grande accusatrice del fotografo vip preferisce non aggiungere altro. Stamane interrogatorio di garanzia mentre il difensore parla di evasione fiscale

MILANO. Corona al carcere di San Vittore, Geraldine Darù nella sua casa milanese. È fissato per stamattina l’interrogatorio di garanzia del fotografo dei vip accusato d’intestazione fittizia di beni, mentre la donna bellunese, che lavorava per la Atena srl e l’ha incastrato con la sua testimonianza, continua a comparire in televisione, contattata da svariati programmi. La bellunese ha raccontato ai pubblici ministeri Boccassini e Storari dei soldi, un milione e 700 mila euro, ritrovati nel controsoffitto dell’abitazione della collaboratrice di Corona, Francesca Persi, che a sua volta è in carcere, perché accusata di essere stata una prestanome all’interno di Atena e di aver portato capitali all’estero, in Austria. In una banca di Innsbruck (che ieri ha smentito).

La bellunese originaria di Mel era stata intervistata martedì dalle Iene con una telecamera nascosta e il viso schermato e ieri pomeriggio è stata cercata da tutti, a cominciare dal programma televisivo Pomeriggio Cinque.

La sua risposta non ha chiarito nulla su quello che è successo negli ultimi giorni al re dei paparazzi e alla più stretta collaboratrice, ma è anche vero che le cose più importanti le aveva riferite ai pubblici ministeri e sono quelle che hanno spinto il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, Guidi a firmare l’ordinanza di custodia cautelare: «In questo momento, sono un po’ così e non perché mi debba nascondere. Non ho nulla da dire e, in questa fase, non sto rilasciando alcuna intervista. Non mi interessa e non ne vedo la necessità. Cercate di capirmi. Sono una ragazza normalissima, che si è trovata in questa m... allucinante, che ha abusato di me. Sono a Milano da sola e la mia famiglia è in montagna, da dove provengo».

L’avvocato Chiesa, che difende Corona, ha parlato al massimo di evasione fiscale e del fatto che qualsiasi cosa faccia il suo assistito diventa un cinematografo, ma la procura milanese la vede in maniera completamente diversa, proprio sulla base delle parole della Darù, che da ospite di Persi, tra il 5 e il 7 settembre ha visto un borsone contenente una serie di quindici buste con dentro i soldi in nero delle varie ospitate in tutta Italia e ha poi assistito alla perquisizione, che ha portato al ritrovamento dei soldi.

Dallo scorso gennaio fino a settembre, Darù aveva lavorato per Atena con diversi ruoli: l’autista di Corona oppure la procacciatrice di nuovi clienti. Aveva un ufficio nella sede di piazza della Repubblica e percepiva un certo stipendio, al quale venivano aggiunte eventuali provvigioni, sempre in nero, perché non risultava assunta in maniera regolare.

Al momento del suo allontanamento, vantava un credito abbastanza cospicuo e dovuto al fatto di aver accompagnato Corona in giro e, per questo, aveva cercato di trattenere un orologio di valore, che lo stesso fotografo le aveva affidato, per farlo riparare.

Come conosceva Corona e Persi? L’amicizia risaliva al 2011, quando Darù lavorava in uno studio medico in centro e frequentava Antonio Amoruso, all’epoca l’autista personale di Fabrizio Corona. Il suo rapporto con quest’ultimo si è guastato e si è arrivati fino all’apertura dell’inchiesta e all’arresto dei due.

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