Ski area del San Pellegrino incassi in linea con il 2014
FALCADE. Nella Ski area Passo San Pellegrino-Falcade i fatturati della stagione da poco terminata sono in linea con quelli dello scorso anno.
A dirlo è il direttore del comprensorio sciistico, Renzo Minella. «La nostra Ski area è stata tra le prime a partire con la stagione, con l’apertura del Col Margherita e delle zone più alte», spiega. «L’avvio è stato un po’ lento con il ponte di Sant’Ambrogio, poi ci siamo messi in moto con il periodo natalizio. Gennaio e febbraio sono stati mesi abbastanza buoni, marzo meno, con una ripresa solo nelle ultime settimane».
Come si diceva, i numeri sono più o meno quelli della stagione invernale 2013-2014. Solo una variabile fa eccezione. «Se lo scorso anno a pesare erano stati i danni provocati dalle eccezionali nevicate», precisa Minella, «questa volta abbiamo dovuto sopportare i maggiori costi per l’innevamento artificiale: si parla di un 30-40% di lievitazione delle spese, corrispondente a 250 mila euro in più rispetto alla passata stagione».
Sul fronte delle presenze turistiche e dell’attività alberghiera, invece, gli ultimi dati a disposizione si fermano al mese di febbraio. «La Regione sta stilando gli aggiornamenti, relativi quindi anche a marzo», aggiunge Minella. «Con i numeri che abbiamo in questo momento, possiamo dire che i primi due mesi dell’anno sono stati abbastanza positivi per il settore alberghiero. La mia sensazione è che sia andata meglio dello scorso anno».
A far ben sperare è l’aumento di turisti stranieri. «A crescere sono gli arrivi dai paesi dell’Est Europa», spiega ancora il direttore del comprensorio San Pellegrino-Falcade, «soprattutto da Polonia, Repubblica Ceca, Croazia, Slovenia e Ungheria. Segnale positivo di questa stagione è stato anche il fatto che i tedeschi hanno ripreso a frequentare le nostre zone. Stesso discorso per gli inglesi, anche se in questo caso la ripresa vale soprattutto per le scolaresche».
Stazionario, invece, il numero di turisti italiani. «Per quanto riguarda le permanenze», fa presente Minella, «la tendenza è sempre quella di ridurre i tempi. Ovviamente questo aspetto è condizionato dal mercato nazionale dei paesi di provenienza, ci sono stranieri che rimangono sul nostro territorio anche una settimana o due».
E Minella, come presidente dell’Anef (Associazione nazionale esercenti funiviari) Veneto, spera anche possano arrivare buone notizie sulla spinosa questione dell’Imu sugli impianti di risalita. Una recente sentenza della Cassazione obbligherebbe, infatti, questi ultimi a pagare l’imposta. Ora, per abolire la sentenza servirà una legge. «L’attività è in corso alla Camera e al Senato», conclude Minella, «al momento non abbiano novità. Come Anef siamo impegnati a livello nazionale e c’è la volontà da parte di tutti di risolvere la questione. Se dovessimo essere soggetti al pagamento sarebbe un gravissimo problema per tutte le nostre aziende. Il 7 giugno ci sarà la nostra assemblea a Milano, speriamo bene».
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