Slotmob, la lotta al gioco inizia all’alba

Sabato si inizia alle 5 del mattino al bar Sunrise di Busche, incontri con esperti sui rischi dell’azzardo
Una foto di archivio ritrae un uomo mentre gioca con un macchitta videopoker. ARCHIVIO MARIO ROSAS - ANSA-CD
Una foto di archivio ritrae un uomo mentre gioca con un macchitta videopoker. ARCHIVIO MARIO ROSAS - ANSA-CD

BELLUNO. Si avvicina il primo slotmob bellunese. Sabato, in contemporanea con altri sessanta luoghi in Italia, l’iniziativa nata nel 2013 per il preoccupante dilagare del fenomeno riguardante il gioco d’azzardo.

Si parte alle 5 (e fino alle 7) al bar Sunrise di Busche. Alle 10.30, al centro culturale Piero Rossi in piazza Piloni a Belluno, mentre il sipario calerà in serata, quando dalle 17 alle 19 ci si ritroverà al bar Saetta di Busche. I coordinatori provinciali del movimento, nel corso di una conferenza stampa, hanno illustrato tutti i vari aspetti della giornata. «Il Sunrise di Busche da dicembre ha tolto le macchinette. Il centro Piero Rossi ha da sempre voluto essere un luogo per le persone, mentre il Saetta, a differenza della gestione precedente, ha rimosso le slot preferendo dare spazio a gioco e musica», spiega soddisfatta Cristina De Donà. «Si vuole premiare questi locali facendo una consumazione anche come forma di riconoscenza. In tal modo mettiamo in luce le attività virtuose, approfittando della presenza di esperti che illustreranno i rischi legati all’azzardo. A Busche, dopo le 6, interverrà l’assessore del comune di Feltre Giovanni Pelosio e un operatore Serd Ulss 2. A Belluno ci sarà il direttore del dipartimento dipendenze dell’Ulss 1 Alfio De Sandre e la presentazione della mostra itinerante “Un sorriso contro l’azzardo».

Per quanto riguarda Pozzale, ospiti la referente regionale Slotmob Luana Canova e il sindaco di Pieve, Maria Antonia Ciotti. In programma anche la proiezione di un video e la possibilità di firmare una lettera indirizzata al presidente Mattarella».

Proprio Alfio De Sandre del Serd Ulss 1 delucida il lavoro che il suo dipartimento sta portando avanti. «Ci occupiamo del problema da anni. Per ora vi sono due gruppi psicoeducativi a Belluno e Auronzo per chi ha queste problematiche, ma anche per familiari. Per ora sono una trentina i soggetti coinvolti nel percorso di trattamento. È fondamentale operare in rete con le risorse disponibili nelle comunità locali. Siamo il terzo paese al mondo in cui si gioca di più, dopo Stati Uniti e Giappone ed è ora che passi il messaggio della scelta etica fatta chi rinuncia alle slot».

Un problema che coinvolge proprio tutti. «Al momento sono più uomini che donne ad accedere al servizio. Però le donne stanno aumentando e ci spaventa pensare ai dati che non abbiamo, come ad esempio il gioco online».

All’appuntamento erano presenti anche Marco Rossato degli “Amici delle scuole in rete” e Milena Nart del “Comitato Vivi Sedico”, che ha presentato la mostra visitabile sabato al Piero Rossi. Da parte di tutti è stata espressa la soddisfazione per gli oltre 17 enti tra Provincia e comuni che hanno patrocinato l’evento e le tantissime associazioni che stanno aderendo. Tutti uniti per dire no a una delle peggiori piaghe della società moderna che sta rovinando tantissime famiglie.

Gianluca Da Poian

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