Slotmob, “maratona” contro il gioco d’azzardo

Tre gli appuntamenti in provincia: alle 6 a Cesiomaggiore, dalle 10.30 a Belluno al centro Piero Rossi per concludersi al bar Saetta di Pozzale a partire dalle 17
Un uomo gioca con una slot machine in una foto d'archivio. ANSA / YM YIK .
Un uomo gioca con una slot machine in una foto d'archivio. ANSA / YM YIK .

BELLUNO. Dall’alba al tramonto per dire “no” al gioco d'azzardo. Anche in provincia di Belluno arriva la mobilitazione nazionale “Slotmob” per valorizzare associazioni ed esercizi commerciali che hanno rifiutato o dismesso slot machine, promuovere le buone relazioni e il “buon” gioco, quello senza investimento né perdita di denaro, e diffondere una conoscenza approfondita del fenomeno, che sta diventando una serissima piaga sociale, anche nella nostra provincia.

Gli appuntamenti bellunesi sono tre: a Cesiomaggiore, Belluno e Pozzale di Cadore. Al Sunrise cafè di Busche, che ha tolto le macchinette da dicembre, si batte un record: sarà, infatti, il primo appuntamento della mobilitazione a livello nazionale, dalle 5 alle 7, con l'arrivo alle 6 dell’assessore del Comune di Feltre, Pelosio, il sindaco Balen di Cesiomaggiore e il responsabile del SerT dell’Usl 2, Gallio.

Il secondo appuntamento (10.30-12-30) al centro Piero Rossi di Belluno con Alfio De Sandre, direttore del dipartimento per le Dipendenze dell’Usl 1, la presentazione della mostra di vignette “Azzardo: non chiamiamolo gioco! Un sorriso contro l'azzardo”, alcuni amministratori e i rappresentanti politici locali. Si termina (17-19) all’unico locale del paese, il bar Saetta di Pozzale, che ha tolto le slot dalla gestione precedente, dando più spazio al gioco vero e alla musica. Sono attese Luana Canova, referente regionale dello Slotmob, il sindaco di Pieve di Cadore, Maria Antonia Ciotti, amministratori dei Comuni di Longarone e di Santo Stefano di Cadore e ancora De Sandre.

Nei luoghi della mobilitazione è possibile sottoscrivere una lettera, indirizzata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per lanciare una sfida e un appello a chiudere il ricatto dalle lobby oscure dell’azzardo: dei quasi 90 miliardi di fatturato 2015 (84,5 nel 2014), 8,95 sono stati incassati dallo Stato, entrando nel conteggio del Pil nazionale.

Non esistono dati certi sull’entità del fenomeno in provincia. I Comuni sanno il numero di postazioni. I SerD conoscono soltanto i casi pervenuti, ma il fenomeno sommerso è ben più allargato.

Nell’Usl 1 esistono due gruppi psicoeducativi a Belluno e Auronzo. Non è previsto un intervento sul singolo, visto che serve condivisione e una gestione pratica di passaggi e percorsi.

«Il fenomeno del gioco d'azzardo on line è totalmente sconosciuto», dice De Sandre. «Siamo il terzo paese al mondo per volume di gioco dopo Stati Uniti e Giappone. E nell’ultima legge finanziaria è previsto l'incremento di 10 mila postazioni in tutta Italia. Chi sceglie di rinunciare agli introiti derivanti dal gioco d'azzardo fa una scelta etica, non economica».

Il coordinamento bellunese formato da Marco Rossato (Amici delle Scuole in rete), Milena Nart (Vivi Sedico) e Cristina De Donà (Movimento politico per l'unità), è nato il 21 marzo.

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