Slotmob, società civile contro il gioco d'azzardo
BELLUNO. Il gioco d’azzardo non solo fa perdere soldi, amicizie, famiglia e dignità, ma provoca anche problemi di salute legati alla sfera gastroenterica e mentale. L’allarme sugli effetti della ludopatia è stato lanciata ieri mattina dal centro culturale Piero Rossi di Belluno dal direttore del Servizio dipendenze (SerD) dell’Usl 1, Alfio De Sandre, nell’incontro con gli studenti di una quarta e quinta dell’istituto Catullo e di una terza del Calvi.
L’occasione è stata la mobilitazione della società civile contro il gioco d’azzardo organizzata dal movimento Slotmob di cui fanno parte varie associazioni bellunesi. Si è trattato di una sorta di maratona contro la ludopatia, iniziata all’alba a Busche, proseguita a Belluno in tarda mattina e conclusasi a Pozzale di Cadore in serata. Lo scopo era quello di sensibilizzare la popolazione sul tema, raccogliendo delle firme (oltre 200 solo a Belluno) da inviare al presidente della Repubblica Mattarella, in una lettera cui si chiede «di togliere la gestione dell’azzardo alle società commerciali, che hanno l’obiettivo di incentivarlo per trarne maggior profitto».
Ma è stata l’occasione anche per “premiare” gli esercizi pubblici che hanno deciso di togliere le slot. Tra questi il Sunrise di Busche, il centro Piero Rossi di Belluno (il riconoscimento è stato consegnato dai coordinatori di Slotmob, Marco Rossato e Milena Nart a Silvia Piaia di una cooperativa del Ceis), e al bar Saetta di Pozzale di Cadore.
Il direttore del SerD, partendo dalla storia del gioco d’azzardo nel lontano 1896 in California, è passato a parlare delle forme attuali tra cui quella più temibile e misconosciuta del gioco on line, che risulta ancora sommersa.
Si è parlato poi dell’esperienza del Comune di Feltre che premierà chi toglierà le slot (che molto spesso rappresentano la fonte maggiore di sostentamento di questi esercizi pubblici), concedendo uno sconto del 10% sulla tassa dei rifiuti. Feltre ha avviato una campagna di sensibilizzazione grazie al supporto delle classi 5 Multimediale e 5 Grafica dell’istituto Catullo di Belluno che hanno realizzato un manifesto contro il gioco d’azzardo che riporta la frase “Chiami gioco ciò che ti rende schiavo?”, un depliant dove si precisa cosa sia il gioco d’azzardo, quali i problemi che crea, oltre al logo che verrà posto in bar e locali che decideranno di bandire le slot. Il materiale sarà distribuito a Feltre, insieme con quattro sagome nere a forma di uomo e donna recanti storie di chi è finito rovinato dal gioco.
Ed infine i ragazzi hanno realizzato quattro video in cui si evidenziano gli effetti del gioco e la “vita” che rinasce quando se ne esce. Questi saranno proiettati nei cinema feltrini e forse anche in quelli di Belluno, prima del film programmato.
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