Smog: a Belluno e Feltre pm10 alle stelle da una settimana
Livelli di inquinamento mai così alti, ma nessun provvedimento è ancora scattato
BELLUNO.
Nove superamenti in un mese, sette consecutivi nell’ultima settimana. L’ennesima ondata di freddo ha creato un picco verticale nella concentrazione delle polveri sottili presenti in città e sono servite due nevicate per abbattere gli inquinanti ad un livello accettabile.
Le previsioni però non sono incoraggiantI: fino a venerdì compreso il tempo sarà ancora freddo e soleggiato e le polveri sono destinate a salire di nuovo. I dati registrati in città negli ultimi tre anni non sono mai stati allarmanti, ma qualcosa non ha funzionato, perché la procedura prevede l’attivazione automatica di alcuni provvedimenti dopo i primi cinque giorni consecutivi di sforamento del limite di 50 nanogrammi.
Nonostante ne siano passati sette, nulla è successo. «Verificherò con l’ufficio ecologia del Comune», dice l’assessore all’ambiente Leonardo Colle, ma è probabile che l’inerzia sia sia dovuta al sovrapporsi di giorni non lavorativi.
Dal 2007, il gennaio appena trascorso è stato il peggiore. Il primo sforamento si è registrato il 6, poi il 13 e infine dal 24 al 30 gennaio compresi, con picco di 71 nanogrammi il 28 gennaio. La legge fissa come obiettivo di qualità una media annuale contenuta sotto i 40 nanogrammi e la media di gennaio è già sopra i 41.
Nel gennaio 2009 il limite giornaliero era stato superato 8 volte, nel 2008 solo 4 volte e nel 2007 addirittura in una sola occasione. Anche il bilancio annuale si è chiuso positivamente: 23 sforamenti in tutto il 2009 (22 nel 2008 e 12 nel 2007), con un limite massimo di legge fissato a 35. Va peggio a Feltre, dove i limiti vengono superati per oltre la metà dei giorni, mentre la centralina di Pieve d’Alpago ha segnalato solo un lieve sforamento il 28 gennaio. Una situazione invidiabile quella di Belluno, più unica che rara nel Veneto, ma non è il caso di accontentarsi.
Incentivi a rischio.
Eppure potrebbe succedere, visto che nella bozza del bilancio di previsione 2010 non ci sono i fondi per riaprire i due bandi comunali finalizzati al miglioramento della qualità dell’aria: gli incentivi per la rottamazione delle vecchie stufe a legna e quelli per l’uso di energie alternative (dai pannelli solari alla coibentazione). «Nel 2009 abbiamo messo a bilancio i fondi per questi due bandi», continua l’assessore Colle, «con 50 mila euro a disposizione in tutto. Per quest’anno ci stiamo provando, ma al momento ancora non ci siamo riusciti». L’assessorato all’ambiente, alla fine del mandato di Prade, dovrebbe vincere il premio povertà.
Il Comune però ha anche un piano di intervento, obbligatorio per legge, nell’eventualità che la concentrazione di inquinanti aumenti. Si tratta di provvedimenti di contenimento del traffico, con il divieto di circolazione alle euro zero. Il ragionamento però va fatto più ad ampio livello e a lungo termine: «Le fonti primarie», dice ancora l’assessore Colle, «sono il traffico e il riscaldamento, soprattutto a legna. Mi lascia aperto qualche dubbio quindi che ci sia un proliferare di impianti a biomasse, perché tutti assicurano che non hanno un grande impatto, ma i dati effettivi ancora non si sono visti».
Ma ogni tanto arriva anche qualche buona notizia: «Il no all’inceneritore nel Veneto è proprio una bella notizia», conclude l’assessore Colle. «Quando noi (della Lega) dicevamo no all’inceneritore ci tiravano le mele marce, adesso tutti sono diventati ambientalisti. Magari è solo una crosta superficiale dovuta alle elezioni, ma a noi va bene così».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video