Sms spinti a due ragazze: condannatol'ex presidente della Fipav di Belluno

Un’accusa che l’imputato ha sempre respinto sottolineando che la scheda Sim da cui partivano gli sms incriminati era intestata ad un allenatore bellunese e sarebbe stata in uso a più persone
BELLUNO.
Tre mesi di reclusione e 3000 euro di risarcimento come provvisionale immediatamente esecutiva alle parti civili. È la sentenza con la quale il giudice monocratico del tribunale di Belluno, Aldo Giancotti, ha condannato Ugo Rossi, 40 anni, ex presidente della Fipav provinciale (difeso dall’avvocato Marco Cason) per gli sms molesti a due ragazze, una delle quali minorenne.

 Un’accusa che l’imputato ha sempre respinto con fermezza, sottolineando che la scheda Sim da cui partivano gli sms incriminati era intestata ad un allenatore bellunese e sarebbe stata in uso a più persone. Ma evidentemente il giudice non gli ha creduto, nonostante la difesa, con l’avvocato Cason, abbia sempre sostenuto che si è trattato di un processo meramente indiziario e che molti erano i punti a favore di Rossi.

 In ogni caso, nonostante sia stata ridimensionata la condanna rispetto ai sei mesi chiesti dalla pubblica accusa, il legale dell’imputato si riserverà di impugnare la sentenza in Appello, dopo la lettura della motivazioni della sentenza.

 Tra le parti civili c’erano due ragazze (assistite dall’avvocato Roberto Pregaglia), bersaglio degli sms a sfondo sessuale, per alcuni giorni nel dicembre del 2006. «Quegli sms - aveva raccontato in aula J.S., ora diciottenne - mi sono arrivati per una settimana per due o tre volte al giorno». Sms spinti del tenore “Sei ancora vergine?”. «Dopo gli sms mi arrivavano anche le chiamate di un uomo da un numero sconosciuto che mi chiedeva le stesse cose scritte nei messaggi. Ma quando gli chiedevo chi fosse lui troncava la conversazione. A quel punto l’ho detto ai miei genitori che hanno sporto querela». Messaggi ancora più spinti, sempre a sfondo sessuale, quelli arrivati a V.T, un arbitro Fipav vicentino

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