Soccorritori bellunesi in cerca dei superstiti

Cinofili di Soccorso alpino e Forestale tra le macerie, pronti i vigili del fuoco Mobilitata la Protezione civile degli Alpini: «Attendiamo la chiamata»

BELLUNO. Il Bellunese tende la mano alle popolazioni dell’Umbria, del Lazio e delle Marche colpite dal sisma della notte scorsa. Non era ancora l’alba e mentre già si percepiva la portata della tragedia, la macchina dei soccorsi e della solidarietà si era già messa in moto per portare aiuto alle persone che in pochi, interminabili secondi hanno perso tutto. Dalla nostra provincia sono partiti il personale specializzato ed i volontari con i mezzi diretti nelle zone del sisma e altri sono pronti a partire nelle prossime ore. Una mobilitazione partita sull’onda dell’emergenza e della voglia di aiutare, parzialmente frenata dal Dipartimento della Protezione civile.

I mezzi della Protezione civile dell'Ana pronti a partire
I mezzi della Protezione civile dell'Ana pronti a partire

Protezione civile dell’Ana. È quello che è successo alla colonna mobile della Protezione civile degli Alpini, partita verso il Centro Italia e poi fatta tornare indietro dopo un’ora di viaggio, in attesa di disposizioni (che potrebbero arrivare già nelle prossime ore) su dove e come operare. Le strade per arrivare nelle zone terremotate sono infatti difficilmente percorribili. Dalla sede della sezione Alpini di Belluno in via Tissi erano partiti nel corso della mattinata venti volontari formati, con esperienze di emergenze post sisma, verso Motta di Livenza, nel Trevigiano, da dove alle 13.30 si era mossa la colonna mobile nazionale della Protezione civile dell’Ana con tutto il necessario per allestire un campo di accoglienza per 250 sfollati. Mentre i mezzi erano in autostrada è arrivato lo stop e il rientro alla base, sempre a Motta, dove i volontari sono rimasti fino a sera, in attesa di novità. La partenza sembra solo rinviata alle prossime ore, quando dalle zone colpite dal sisma arriveranno precise indicazioni dal Dipartimento sulle necessità della popolazione. L’emergenza terremoto arriva in un momento clou per la sezione di Belluno. Lo staff sezionale è impegnato nel weekend a Rocca Pietore per il premio “Fedeltà alla montagna”. «C’è un tempo per la festa e uno per la solidarietà e non potevamo non rispondere con la generosità dei nostri volontari all’appello che proviene da quei territori martoriati», spiega il presidente Angelo Dal Borgo. I volontari della Protezione civile delle sezioni di Feltre e del Cadore sono state allertati e sono anche loro pronti a partire già nelle prossime ore.

Alessandro Darman, volontario del Soccorso alpino di Rocca Pietore, con il suo cane
Alessandro Darman, volontario del Soccorso alpino di Rocca Pietore, con il suo cane

Soccorso alpino e unità cinofile. Un’unità cinofila da macerie composta da Alessandro Darman (Rocca Pietore) e dal suo cane, un medico e due infermieri del Soccorso alpino e speleologico del Veneto sono partiti ieri mattina assieme a due unità cinofile del Corpo forestale dello Stato. Il personale sanitario è stato trasportato dal Reparto volo della Polizia decollato da Venezia. Oggi 25 volontari del Soccorso alpino e speleologico del Veneto, di cui metà provenienti dal Bellunese, andranno ad aiutare la popolazione assieme a cento colleghi del Cnsas arrivati da tutta Italia. «Altre sette unità cinofile», spiegava ieri sera in una nota l’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, «sono state inviate poco fa nelle zone colpite».

Vigili del fuoco. Alle 17.50 un caposquadra e un autista del Soccorso alpino speleofluviale hanno lasciato il comando provinciale di Belluno in direzione di Macerata, da dove saranno smistati secondo le esigenze. Pronti a partire nelle prossime ore un primo gruppo di nove pompieri con tre mezzi per il salvataggio delle persone e un secondo gruppo, sempre di nove uomini con i camion e macchine operatrici da utilizzare per la ricerca nelle macerie.

Tecnico della Provincia. Dimitri D'Incà, tecnico della protezione civile regionale distaccato alla Provincia di Belluno, ieri sera era ancora fermo al centro di Sospirolo, ma quasi certamente partirà o con il ruolo di coordinatore della colonna mobile della Regione Veneto, o più probabilmente come tecnico esperto in terremoti. «La Regione ha individuato due tecnici esperti in terremoti, io e Stefano Guderzo di Verona», spiega D’Incà, «Sono pronto a partire ma resto in attesa delle decisioni del Dipartimento. Facciamo tanti corsi e ci prepariamo al peggio sperando che non serva mai, ma alla fine il momento arriva».

Architetti. Dieci architetti dell’Ordine di Belluno sono nell’elenco dei professionisti volontari formati per la valutazione post sismica dell’agibilità dei fabbricati. Potrebbero essere chiamati nei prossimi giorni.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi