Soccorsi con l'elicottero, in Veneto le tariffe più alte

La Regione ha scelto la linea dura. Su Marmolada e Tre Cime si paga meno se i soccorritori arrivano dal Trentino Alto Adige

BELLUNO. In montagna è davvero meglio non farsi male. Tanto più se l’incidente succede in territorio veneto. Nella nostra regione i costi per il soccorso sono i più elevati di tutto l’arco alpino. Così può capitare che un infortunato sulla Marmolada paghi anche fino a 7.500 euro se i soccorritori arrivano dal Bellunese, al massimo mille se giungono dall’Alto Adige. E la stessa situazione può verificarsi alle Tre Cime di Lavaredo, al confine fra il Bellunese e la Pusteria.

Le tariffe per il soccorso in montagna sono molto diverse fra Veneto, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino e Alto Adige. E pensare che basterebbe pagare 22 euro all’anno per avere una polizza assicurativa che copre i costi. Ma sono ancora pochissimi i frequentatori della montagna che si associano a Dolomiti emergency, associazione che fra i suoi servizi offre anche quello della polizza di rimborso.

Copre le spese (che altrimenti dovrebbe sostenere chi si trova in difficoltà sui monti) per la ricerca di persone disperse, il soccorso, il recupero e il trasporto effettuati con qualsiasi mezzo, compreso l’utilizzo dell’elicottero, in tutta Europa.

Costa 22 euro all’anno, 14 per le realtà convenzionate - numerose - 10 per i minorenni. Copre il 90 per cento della somma richiesta per il soccorso, con un massimale di 20 mila euro all’anno per infortuni all’estero e di 15 mila per infortuni avvenuti in Italia, di cui 2.700 per spese mediche correlate all’intervento. Spendendo 8 euro in più, si assicura anche il proprio cane (e non sono infrequenti i soccorsi che interessano gli amici a quattro zampe).

«Dai dati 2015 del Soccorso alpino emerge che il 95% delle persone soccorse non erano coperte da alcuna assicurazione», spiega la presidente di Dolomiti emergency Laura Menegus. «Faremo alcune iniziative per ricordare l’importanza di avere un’assicurazione quando si frequenta la montagna». Non si sa mai cosa possa succedere. A volte è sufficiente mettere male un piede per farsi male a una caviglia e trovarsi bloccati, incapaci di proseguire. «Gli stranieri tendono ad assicurarsi più degli italiani», prosegue la Menegus. «Forse dipende da una diversa mentalità, o dal fatto che fino a qualche anno fa il sistema sanitario nazionale copriva tutte le spese, anche quelle di soccorso».

Nel 2011 la Regione Veneto ha messo dei paletti: la chiamata costa 200 euro, cui vanno aggiunti 50 euro per ogni ora di intervento via terra (tetto massimo 1500 euro). Se interviene l’elicottero, i feriti gravi si vedranno recapitare un conto che può arrivare al massimo a 500 euro (25 euro per ogni minuto di volo dell’eliambulanza), i feriti lievi un conto che può arrivare a 7.500 euro (75 euro al minuto di volo). Se la persona risulta illesa, non c’è un tetto massimo di spesa. L’eliambulanza viaggia a 90 euro a minuto. E le operazioni non sono mai brevi.

Diversa la situazione nelle altre regioni alpine. In Val d’Aosta l’elicottero viaggia a 137 euro a minuto, fino a un massimo di 3.500 euro, cui vanno aggiunti 100 euro di ticket. Le squadre di soccorso a terra per interventi senza feriti hanno un costo di 216 euro al giorno. In Piemonte l’intervento via terra costa 120 euro, più 50 euro per ogni ora successiva alla prima dell’operazione di recupero; se si viene soccorsi con l’elicottero, bisogna pagare 120 euro a minuto (il massimo è mille euro) più 120 euro di ticket.

L’intervento senza feriti in Lombardia via terra costa 95 euro all’ora (tetto a 780 euro) ma c’è uno sconto per i residenti pari al 30%. La condotta imprudente, invece, aumenta la tariffa di un terzo. Se si viene soccorsi con l’eliambulanza si pagano al massimo 780 euro.

In Trentino e Alto Adige il soccorso è gratuito via terra. L’elisoccorso invece ha tariffe differenti. In Trentino i costi sono di 36 euro per i feriti, 750 euro per gli illesi e le chiamate immotivate e 140 euro al minuto. In Alto Adige, infine, l’elisoccorso va pagato 100 euro e, per gli interventi ingiustificati, 140 euro per ogni minuto di volo del velivolo fino a un massimo di mille euro.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi