Soccorsi in montagna diversi escursionisti in difficoltà

Interventi sono stati compiuti da parte del soccorso alpino di Feltre e del Comelico, per soccorrere degli alpinisti

Il soccorso alpino e il Suem 118 sono intervenuti nel pomeriggio per soccorrere un escursionista che si era infortunato a circa 1.300 metri di quota, in fondo alla Val Canzoi. A.Z., 31 anni, di Montegalda (VI), che con un gruppo di persone stava percorrendo il sentiero 806, era infatti scivolato in un punto dissestato, procurandosi contusioni e la sospetta frattura di un braccio. Uno dei compagni, sceso a valle, aveva lanciato l'allarme. Il Soccorso alpino di Feltre è quindi partito per andare in suo aiuto, mentre decollava l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Contemporaneamente è arrivata la chiamata per un uomo originario di Padova, ma residente in Germania, che, trovatosi nei problemi per una frana sul sentiero, aveva telefonato alla madre perché avvisasse i soccorsi, poiché non poteva proseguire, né tornare sui suoi passi. L'elicottero ha quindi trasportato in quota altri soccorritori di Feltre, che hanno iniziato a percorrere i sentieri della zona indicata. Il turista padovano in difficoltà è stato rintracciato sotto il Piz di Sagron, sopra il bivacco Feltre, vicino al Passo del Comedon.

Ieri sera verso le 22.30 il Soccorso alpino della Val Comelico è stato allertato per una coppia di escursionisti in difficoltà. I due, D.S. il ragazzo, e L.K., la ragazza, entrambi ventisettenni della Repubblica Ceca, usciti dal sentiero Zandonella sul Circo est della Croda Rossa di Sesto, erano convinti di avere ancora un tratto attrezzato e, non vedendo né bolli rossi, né ulteriore cavo, si sono preoccupati. Dopo essere risaliti e poi ridiscesi, senza sapere come proseguire hanno chiesto aiuto. Nove soccorritori, della Stazione del Soccorso alpino della Val Comelico e della Guardia di finanza, messi in contatto telefonico con la coppia, si sono fatti dare indicazioni sufficienti a intuire dove potessero trovarsi gli escursionisti. In un paio d'ore, raggiunta la fine del canalone, le squadre hanno individuato le luci e, arrivati dai ragazzi, li hanno riaccompagnati fino al rifugio Berti.

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