Soccorso alpino e Finanza sinergia per i salvataggi
VENEZIA. In alta montagna, tra un crepaccio e una slavina, con il cronometro che corre veloce a indicare il tempo che rimane prima che sia troppo tardi, cooperare è fondamentale e, infatti, i corpi specialistici per il salvataggio ad alta quota lo fanno già da decenni, senza bisogno di troppa burocrazia o cavilli. A partire da ieri, però, per la Guardia di Finanza e il Soccorso Alpino e Speleologico del Veneto quella che era una consuetudine consolidata ormai dal lontano 1965 è divenuta una realtà certificata, grazie alla firma del primo protocollo d'intesa tra le due istituzioni, un accordo a livello regionale che costituisce il primo caso del genere in tutta Italia, e che è quindi destinato a fare scuola.
Nella prestigiosa cornice veneziana di palazzo Corner Mocenigo, sede centrale delle fiamme gialle venete, ieri mattina si sono stretti la mano il generale di divisione Antonino Maggiore e il presidente del Cnsas, Rodolfo Selenati: «Formalizziamo una collaborazione che nei fatti esiste già: in un ambiente estremo come quello alpino si è costretti ad aiutarsi a vicenda», ha esordito Maggiore. «Noi, come Guardia di Finanza, metteremo a disposizione i nostri mezzi aerei e le strutture di Cortina e Auronzo di Cadore, oltre ovviamente ai nostri uomini. Sarà quindi possibile migliorare la turnazione e razionalizzare i servizi, in maniera che non vi siano più attività ridondanti tra i due gruppi; ancora più importante, poi, è la possibilità di lavorare sulla formazione e l'addestramento in maniera congiunta».
Proprio su questo punto si è concentrato anche Selenati, che ha specificato: «Tra noi si dice sempre che, se dobbiamo calarci da un elicottero, come prima cosa è necessario potersi fidare di chi tiene la corda, e questo livello di confidenza si raggiunge solo dopo tante e tante operazioni fianco a fianco, per questo addestrarsi assieme è essenziale. Proprio nell'ultimo periodo abbiamo intensificato le esercitazioni con le fiamme gialle, anche con il nucleo aereo di Bolzano; lo scorso 3 luglio, poi, abbiamo volato assieme a bordo di un elicottero della Guardia di Finanza, e le possibilità che si aprono potendo disporre di simili mezzi sono apparse subito evidenti».
Altro elemento chiave di questa collaborazione saranno le unità cinofile delle fiamme gialle, animali capaci di lavorare sia attraverso le valanghe che in superficie, individuando superstiti fra le macerie (cinque persone salvate dalle rovine di Amatrice e di Accumoli, nelle scorse settimane, devono la loro vita proprio ai cani della Finanza veneta).
In totale il protocollo interesserà tutti i 720 operatori del Soccorso Alpino regionale, divisi in 29 stazioni e tre delegazioni provinciali, mentre per la Fiamme Gialle saranno schierati i 23 militari delle due già citate basi di Cortina e Auronzo.
Come anticipato, poi, la convenzione garantirà anche un esempio da seguire per le altre regioni: «Siamo già stati contattati dai colleghi dell'Abruzzo», racconta con giusto orgoglio Selenati, «anche loro collaborano moltissimo con la Guardia di Finanza e, appena hanno saputo del nostro protocollo, ci hanno telefonato per raccogliere i consigli del caso e muoversi nella stessa direzione».
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