Soccorso Alpino, l'addestramento in grotta

Quattordici tecnici della stazione dell'Alpago hanno preso parte a un'esercitazione nella cavità denominata Abisso
Una fase dell'esercitazione del Soccorso Alpino
Una fase dell'esercitazione del Soccorso Alpino

TAMBRE..Allo scopo di condividere le tecniche di recupero e la valutazione ambientale a fondamento della collaborazione in emergenza, oltre che rinsaldare la reciproca conoscenza, si è recentemente svolta un'esercitazione congiunta nella cavità denominata Abisso, a sud est di Casera Palantina, cui hanno preso parte 14 tecnici della Stazione del Soccorso alpino dell'Alpago e della Stazione del Soccorso speleologico Veneto Orientale (entrambe appartenenti al Sasv, Soccorso alpino e speleologico Veneto).

L'Alpago è un territorio carsico nel quale si sviluppa una grandissima quantità di  cavità ipogee, tuttora in esplorazione da parte di gruppi speleologici veneti e friulani (Pordenone e Sacile).

Una fase dell'esercitazione del Soccorso Alpino
Una fase dell'esercitazione del Soccorso Alpino

Ritenendo di fondamentale importanza la collaborazione tra squadre di Soccorso alpino e speleologico in caso di intervento reale nel territorio, è stata così organizzata la manovra consistente nel trasporto del materiale, allestimento dei sistemi di recupero sul pozzo di ingresso  di 70 metri, imbarellamento di un ipotetico ferito e recupero vero e proprio della barella fino all'esterno, per un totale di circa 11 ore.  L'Abisso  teatro delle operazioni si apre ad una quota di 1.615 metri, è caratterizzato da un pozzo di ingresso di circa 70 metri e attualmente raggiunge una profondità  totale di 180 metri.

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