Soccorso, non bastano soluzioni tampone
Falcade. Felice Gaiardo sul futuro del servizio: «Il volontariato ha fatto il possibile, ora tocca gli enti»
FALCADE. Ieri a Falcade sono arrivati i volontari di Eva Alpago per mettere le toppe, ma al soccorso agordino dei volontari delle ambulanze serve un nuovo vestito per affrontare le conseguenze dello spopolamento. In estrema sintesi è quanto emerso dall’incontro organizzato dal presidente del Coordinamento volontari-ambulanze Agordino-Zoldano, Felice Gaiardo, e svoltosi martedì sera nella sala consigliare di Falcade. Erano presenti i sindaci di Falcade, di Canale d’Agordo, di Vallada, di San Tomaso, di Alleghe, Rocca Pietore, i presidenti della Croce Verde Val Biois Stefano Murer, di Alleghe Loredana Toffoli, delle ambulanze di Rocca Pietore (Teresa Schena), i rappresentanti di Alleghe Funivie (Christian Moretti), della Società Impianti Falcade-Col Margherita (Mauro Vendruscolo e Piergiorgio Serafini), di Dolomiti Stars (Renzo Minella), delle pro loco e degli operatori turistici della Valle del Biois.
Sul tavolo il problema della mancanza di volontari da parte della Croce Verde Val Biois che oggi non consente più un servizio h24. Per tamponare sono arrivate “in soccorso” le associazioni di Alleghe, Rocca Pietore, Livinallongo e, ieri, addirittura dell’Alpago. «Questa è una situazione di emergenza», ha spiegato Gaiardo. «Non si può pensare di andare avanti facendo il soccorso del soccorso anche perché tutte le associazioni, comprese quelle della pianura, vivono una situazione di difficoltà. Il mondo del volontariato ha fatto di tutto per garantire il soccorso, ora la palla passa agli enti superiori».
Enti superiori che, stando alle recenti dichiarazioni del consigliere regionale Franco Gidoni, poco conoscono la realtà del soccorso e in questi mesi non si sono interessati. Spetterà ai sindaci darsi da fare per cercare di sollecitare la politica e l’Usl a trovare qualche soluzione. «Il presidente dell’Unione montana si è impegnato a contattare l’Usl», aggiunge Gaiardo. «I problemi scoppiati oggi finiranno inevitabilmente per ampliarsi, man mano che avanzano lo spopolamento e l’invecchiamento della popolazione. E non riguarderanno solo la parte alta della vallata, ma, con il coinvolgimento del pronto soccorso dell’ospedale di Agordo, anche tutta la Conca Agordina».
(g.san.)
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