Soccorso, servono nuovi volontari

All’esercitazione in Val di Zoldo presenti molte scolaresche Gavaz avverte: «Abbiamo bisogno di forze fresche»

VAL DI ZOLDO. Una dimostrazione operativa delle varie tecniche di intervento e soccorso quella che ha caratterizzato l’esercitazione dei volontari Val di Zoldo.

Teatro dell’addestramento i prati di Pralongo. «L’obiettivo dell’esercitazione», ha puntualizzato Gerolamo Gavaz, presidente del servizio di soccorso ambulanza di Forno, «è quello di sensibilizzare il pubblico e le nuove leve di volontari a darci un amano, perché c’è sempre bisogno di personale. Abbiamo voluto, così, coinvolgere quante più persone perché il volontariato è necessario per le nostre zone di montagna. E non potevano mancare i ragazzi dell’ istituto comprensivo, perchè sono loro il futuro e così possano rendersi conto di cosa significhi essere un volontario. «Abbiamo colto al volo l’invito», spiega il professor Corrado De Rocco dell’istituto comprensivo, «per far conoscere ai ragazzi l’importanza di queste associazioni per tutta la comunità. I giovani devono toccare con mano le azioni che svolgono i volontari nei vari casi di soccorso, sia in montagna che nelle strade, sia in caso di incidenti e ,quindi, sensibilizzarli a fare parte delle associazioni quando avranno l’età per partecipare».

Alle 9.30 le varie associazioni (Servizio di soccorso ambulanza di Forno, vigili del fuoco di Zoldo Alto, 118, Soccorso alpino, Protezione civile e Croce verde Zoldo) hanno dato il via all’esercitazione. I ragazzi e parte della popolazione hanno seguito con attenzione le varie fasi del programma, a cominciare dalle simulazioni dell’investimento di un pedone, una signora che si frattura una gamba nel bosco, una macchina incidentata con l’autista ferito.

Nel caso del pedone investito è arrivata anche l’ambulanza, con il pedone imbarellato e il veicolo sanitario che riparte a sirene spiegate per l’ospedale. Nel secondo caso una signora in giro per il bosco cade e si frattura una gamba. Subito vengono allertati gli uomini del Soccorso alpino che raggiungono la signora, che viene sistemata su una barella e portata su un pianoro prima di raggiungere l’ambulanza. Nel terzo caso una persona chiama il 118 che passa l’ordine alla Croce verde: gli uomini si attivano e chiamano i vigili del fuoco per tagliare il tetto della macchina ed estrarre il ferito che viene sistemato in barella e portato all’ospedale.

Infine, con Dolomiti Emergency, sono stati simulati massaggi cardiaci su appositi manichini. E i ragazzi? «Una manifestazione importante», la chiosa finale di Serena, Elisa e Giulia, alunne della Terza A, «per farci comprendere l’importanza e le necessità dei volontari che regalano il loro tempo per aiutare la popolazione».

Mario Agostini

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