Sociale, i sindaci chiedono aiuto al Consorzio Bim

Di fronte ai tagli dei trasferimenti statali e alle minori risorse disponibili la Conferenza dei primi cittadini dell’Usl 1 pensa anche ai bandi europei
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. «Sembra che il Ministero dell’economia e finanza stia pensando di avviare un prelievo forzoso sugli avanzi di amministrazione. E questo insieme ai tagli effettuati per l’introduzione degli 80 euro nelle buste paga, di quelli perpetrati con la legge di stabilità e di quelli previsti al fondo di solidarietà dei Comuni, non farà altro che diminuire la nostra capacità di garantire i servizi ai nostri cittadini. Quindi dobbiamo fare bene i conti e iniziare ad cercare altre strade per recuperare le risorse necessarie per andare avanti».

È un quadro drammatico, che solleva il mormorio dei presenti in sala, quello che delinea Jacopo Massaro in qualità di presidente della Conferenza dei sindaci dell’Usl 1, che ieri pomeriggio si è riunita a palazzo Rosso per discutere del piano di comunità 2015, della ripianificazione del Piano di zona alla luce della disponibilità di cassa.

Le prospettive si fanno sempre più fosche per le amministrazioni comunali che, come sollecitato dal direttore dei servizi sociali dell’Usl, Carlo Stecchini, dovranno cercare nuove forme di finanziamento che non siano quelle “tradizionali” statali o delle fondazioni.

Due sono gli obiettivi che la Conferenza dei sindaci dovrà perseguire, tra cui cercare di accaparrarsi i maggiori fondi possibili dai bandi europei che in Veneto ammontano a 700 milioni di euro in 5 anni. «Per questo motivo, con la regia della Provincia», ha spiegato Stecchini, «sarà pubblicato un bando per individuare una persona che ci aiuti a seguire questi bandi per garantirci così le risorse per mettere a riparo i bilancio comunali su cui si andrebbe ad incidere di meno». Ma l’altro obiettivo riguarda l’utilizzo dei fondi del Consorzio Bim Piave. «Abbiamo chiesto», ha proseguito il direttore dei servizi sociali, «di venirci in aiuto, e questo dovrà diventare una cosa strutturale per poter agire in maniera serena negli anni». Infatti, «qualche tempo fa ho chiesto un’audizione al Consorzio insieme con il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Usl 2», ha detto anche Massaro, «facendo capire che ci serviva un aiuto per l’emergenza del bilancio 2015, e in prospettiva per quello del 2016. Se infatti ipoteticamente il comune di Belluno dovesse tagliare del 7% il suo contributo all’interno dell’ambito sociale, questo porterebbe ad una riduzione di 330 mila euro. Per cui il nostro scopo è di avere sempre le stesse risorse». Su questo punto Massaro ha chiesto ai sindaci di valutare la proposta, tenendo presente che «questa richiesta al Bim serve a garantire servizi sociali essenziali, non per finanziare l’Usl». Ma su questo punto i sindaci non sono tutti d’accordo. Perciò il primo cittadino di Agordo, Sisto Da Roit, ha evidenziato la necessità di giungere al più presto ad una sintesi «per non dover tagliare i servizi ai cittadini».

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