Socialità nelle frazioni parte il piano di interventi
FELTRE. L’amministrazione di Feltre vara una nuova linea strategica, investendo nella vita comunitaria nelle frazioni e nei quartieri che ruota attorno alle sedi delle associazioni (spesso sono le ex scuole elementari), ai parchi giochi e agli impianti sportivi.
Quando si parla di vecchi edifici, se non si interviene va a finire come a Farra per cui le condizioni diventano critiche. Se la priorità è mantenere l’utilizzo degli spazi, servono manutenzioni prima che le situazioni degli immobili degenerino.
«Cose minimali a livello di impegno economico, come ripassare il tetto, mettere in sicurezza una trave o sistemare l’impianto elettrico, da realizzare magari in cofinanziamento con le realtà che già sono dentro l’edificio o potrebbero essere interessate ad utilizzarlo», dice il sindaco Paolo Perenzin. «Se le associazioni sono disponibili a sostenere i costi di intervento, noi magari diamo lo spazio come sede in comodato gratuito».
Dopo aver puntato molto sul centro storico, il sindaco e i suoi ci tengono a sottolineare che si stanno muovendo anche su questo fronte. «Cerchiamo di lavorare sul sostegno e la promozione di ciò che supporta la socialità che spinge l’aggregazione, creando le condizioni affinché le persone riescano a sviluppare e rafforzare le relazioni», evidenzia Perenzin. «Non vogliamo perdere quello che a livello di socialità e aggregazione si gioca nei quartieri e nelle frazioni grazie all’associazionismo».
Va in questa direzione il contributo di 4 mila euro dato a gennaio per aiutare l’Unione sportiva San Vittore a realizzare un’area giochi a fianco del campo di calcio di Anzù.
Nell’ultimo consiglio comunale poi, l’amministrazione ha destinato alla Juventina Mugnai 30 mila euro per i lavori che ha fatto al campo sportivo frazionale e agli Amici del casel di Villabruna 10 mila euro per l’acquisizione di una porzione di terreno vicina al campo sportivo.
«Gli interventi con questa filosofia non sono gli ultimi, ma sono i primi», commenta il sindaco. «È un obiettivo che consideriamo strategico e abbiamo tempo quattro anni davanti per perseguirlo, perché sono cose che non si fanno dall’oggi al domani. Stiamo cercando di capire quali potranno essere le fonti di finanziamento generali, con quali modalità e tempistiche». Non è la lista della spesa per le associazioni, ma si tratta di investire in punti di aggregazione. «Potrebbe essere questo il banco di prova dove andare a sperimentare il bilancio partecipativo», ipotizza Paolo Perenzin, «per cui individuare ogni anno delle risorse e costruire gli interventi che l’amministrazione riuscirà a sostenere attraverso le associazioni sul territorio».
Raffaele Scottini
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