Società Alemagna: sipario dopo 46 anni
PIEVE DI CADORE. Dopo 46 anni si scioglie la società Alemagna, che doveva realizzare la Venezia-Monaco.
Autostrada che, invece, non arriverà mai a destinazione.
Si fermerà a Pian di Vedoia, al massimo raggiungerà i dintorni di Caralte se si troveranno le risorse, prospettiva al momento poco probabile. Piero Zanchettin, il fondatore del Movimento Popolare per l’autostrada, non ha perso tutte le speranze. E Luca Zaia, presidente della regione Veneto, neppure (nel 2003, Zaia, allora alla guida della Provincia di Treviso, aveva avviato una sottoscrizione per sostenere la Venezia - Monaco ed aveva raccolto 30 mila firme). Bortolo Mainardi, commissario per la Tav, ammette che si è chiusa ogni prospettiva per la direttrice verso Monaco; mentre, qualora si realizzasse il passante Alpe Adria, una volta che ci saranno le risorse, si potrebbe riprendere il progetto dello sbocco bellunese verso la Carnia e Tarvisio. Non concede spazio a nessuna speranza invece Adriano Zanoni, un europarlamentare dell’Idv.
«Uno dei cavalli di battaglia della Lega Nord, rispolverato alla vigilia di ogni elezione, sta per essere definitivamente archiviato: il prolungamento dell’A27 da Pian di Vedoia verso Monaco di Baviera non si farà», annuncia con una nota, «per 46 anni, dalla nascita della Società Alemagna, tanti cittadini sono stati presi per i fondelli con un progetto irrealizzabile. Oggi hanno vinto il buon senso, chi rispetta l’ambiente e la salute preoccupandosi delle future generazioni».
Dal 1967, la società è stata mantenuta in vita per alimentare un progetto mai realizzato: il prolungamento dell’ A27 che avrebbe dovuto collegare Venezia con Monaco. A quello che Zanoni definisce “il carrozzone” partecipano soggetti pubblici e privati: nell’ assemblea ci sono, tra gli altri, la Provincia di Treviso, che con il leghista Leonardo Muraro presiede la società; la Regione Veneto; tante piccole Amministrazioni locali e le Camere di Commercio di Veneto, Friuli, Trentino. Ieri si è pronunciato per lo scioglimento della società il consiglio comunale di Treviso, dopo il via libera della giunta leghista. L’altro giorno, la Camera di Commercio di Bolzano aveva inviato una lettera agli enti interessati chiedendo un’assunzione di responsabilità, ovvero la decisione di archiviare definitivamente l’idea dell’infrastruttura e di sciogliere la società che, per oltre quattro decenni, è rimasta nell’immobilità assoluta con un capitale sociale di 312 mila euro in cassa. «Il prolungamento dell’ autostrada, da Pian di Vedoia a Monaco di Baviera, avrebbe comportato 213 chilometri di nuovo asfalto; ma fortunatamente per l’ambiente e la salute dei cittadini ha prevalso il buon senso», sottolinea Zanoni, «gli amministratori finalmente hanno messo giudizio anche se ci sono voluti quasi cinquant’anni. Se questa faraonica opera viaria avesse visto la luce, sarebbe stata uno scempio del territorio e ambientale. Ora possiamo affermare che il pericolo è scampato. La società Alemagna è rimasta sotto gli occhi di tutti per mezzo secolo con gli slogan politici che la sponsorizzavano: una gran presa per i fondelli per tanti creduloni che ad esempio hanno firmato la petizione dell’allora presidente della Provincia di Treviso, Luca Zaia». A maggio scorso, il Parlamento europeo ha approvato la relazione Gerbrandy, con la quale ha dato chiare indicazioni alla Commissione europea per arrivare gradualmente entro il 2050 allo stop definitivo dell’ edificazione e dell’asfaltatura di territorio agricolo e naturale.
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