Società in ansia per il palaghiaccio
FELTRE. C'è preoccupazione tra le società di casa al palaghiaccio per i tempi che serviranno al Comune per riaprire lo stadio dichiarato inagibile a causa della tenuta del tetto (pista e gradinate sono off limits, l'accesso è consentito solo a uffici, sala riunioni e spogliatoi). I puntoni in legno lamellare ammalorati vanno sostituiti, siamo a metà luglio e si pensa alla ripresa dell'attività. È stata una doccia fredda per le associazioni sportive - hockey Feltreghiaccio, Ice angels Feltre e Pattinaggio artistico Feltre - venire a sapere dell'ordinanza di chiusura del sindaco in seguito all'aggravarsi di una situazione nota, cioè la necessità di un intervento di manutenzione sul tetto.
La dirigenza del Feltreghiaccio ha scritto subito ai genitori dei ragazzi delle giovanili, fissando una riunione la prossima settimana per evitare fughe: «L'anno scorso sono entrati tanti bambini nuovi e sarebbe un peccato perderli per una notizia che magari fa paura per niente», dice il consigliere della società Alessandro Canova, responsabile della serie B. E per la prima squadra, la società ha cominciato a guardarsi in giro per prenotare qualche ora a fine agosto in altri stadi per gli allenamenti, visto che a questo punto è tramontata la speranza di un'apertura anticipata dell'impianto.
Va già bene se si riuscirà a ripartire per inizio settembre ed è quello che proverà a fare il Comune con una corsa contro il tempo: «Ci ha un po' tranquillizzato, ma tra il dire e il fare, poi bisogna vedere. Questa cosa non ci voleva proprio. Quello che non capiamo è perché, sapendo già che c'erano da fare i lavori sul tetto, non siano cominciati subito dopo la fine della scorsa stagione, senza aspettare di arrivare a ridosso della riapertura».
È ottimista il presidente Silvano Cossalter: «La problematica c'è, ma da quello che ci hanno assicurato il Comune e la cooperativa che gestisce l'impianto, i lavori partiranno a brevissimo. Sembra che tutti i passi per riuscire a risolvere la faccenda in tempi rapidi siano stati fatti. È chiaro che siamo preoccupati, però siamo fiduciosi. Dovremo rivedere un attimo i nostri programmi, iniziando l'attività in modo diverso, ma contiamo sulla buona riuscita di quanto messo in campo dal Comune. Se alla fine avremo un palaghiaccio più sicuro e più ospitale, faremo di necessità virtù. Speriamo bene. Nulla mi fa presagire che gli sviluppi non saranno quelli prospettati».
Sono più i tempi tecnici che l'investimento economico a spaventare il presidente degli Ice angels Gianni Dell'Eva, che lavora nel settore edile: «Quando ho letto che la copertura era inagibile, ho subito pensato a cifre ben diverse dai 140 mila euro di cui si parla e se è vero che con questi soldi si mette a posto il problema, probabilmente si trovano e si sistema. Siamo in attesa di vedere l'evolversi della situazione. Speriamo che la cosa possa rientrare».
C'è incertezza, pensando ai disagi che si tramutano in costi se l'apertura del palaghiaccio dovesse slittare, costringendo nel frattempo ad appoggiarsi ad altre strutture. E se si va più avanti di metà settembre, ricominciano anche le scuole. «All'inizio c'è stato un attimo di panico, con i genitori preoccupati», dice l'allenatrice del Pattinaggio artistico Feltre Isabella Pellin. «Poi siamo stati rassicurati dall'assessore, che è fiducioso sull'apertura di metà settembre e da questo siamo stati rincuorati. L'anno scorso è stato un disastro cominciare la stagione a ottobre e mi auguro che non si ripeta anche quest'anno», commenta. «Il posto deve essere prima di tutto sicuro per i bambini e chiediamo un miracolo al Comune perché faccia in fretta».
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