Soffiata di un genitore scoperta la piantagione

Il 62enne di Quero arrestato è disoccupato: si mantiene spacciando stupefacente La Polizia trova 10 piante di canapa alte tre metri e 2,5 chili di marijuana pronta
Di Rubina Bon

QUERO VAS. La soffiata che ha permesso alla Squadra Mobile di far partire le indagini è arrivata da un genitore che aveva notato strane abitudini da parte del figlio. L’attività della Polizia, anche attraverso sopralluoghi e appostamenti, ha portato all’arresto di S.L., classe 1954 di Quero, ufficialmente “disoccupato”. Ma le virgolette sono d’obbligo, tenuto conto che l’uomo non svolgeva alcun lavoro in regola ma, secondo gli investigatori, si manteneva proprio grazie ai proventi della vendita della marijuana. Proprio per questo, oltre che per il precedente a carico del 62enne risalente ad alcuni anni fa sempre per coltivazione di pianta da cui estrarre stupefacenti, la Polizia ha deciso di procedere con l’arresto. S.L. è stato portato al carcere di Baldenich, dove ieri mattina si è tenuta l’udienza di convalida. L’arresto è stato convalidato, dopodiché per il 62enne sono stati decisi gli arresti domiciliari.

S.L. aveva scelto un terreno non distante da casa, di proprietà della sua famiglia e quindi nelle sue disponibilità, per far crescere la piantagione di canapa indiana. Certamente deve aver avuto il “pollice verde”, tenuto conto che, al momento del blitz della Polizia che ha colto il 62enne in flagranza, le dieci piante erano arrivate ad un’altezza di quasi tre metri. La perquisizione dell’abitazione adiacente al terreno ha permesso di scoprire il luogo dove il disoccupato si adoperava per la lavorazione delle piante. Gli uomini della Squadra Mobile hanno trovato un sacco pieno di scarti di lavorazione, altri sacchi con foglie e pezzi di pianta, e ancora nove rami in lavorazione e oltre due chili e mezzo di marijuana divisi in due sacchi pronti per il commercio. C’era anche una stufa per favorire il processo di essicazione delle foglie. Una capacità produttiva, questa, che certamente non poteva essere per uso personale del 62enne.

Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro, ora si procederà all’analisi della marijuana per verificare la concentrazione del principio attivo. Secondo gli investigatori, lo stupefacente era destinato al bacino del Basso Feltrino, soprattutto ai giovani. «L’operazione si inserisce nell’attività voluta dal questore Michele Morelli rivolta allo spaccio di stupefacente in particolare verso un mercato di giovani», spiega il dirigente della Squadra Mobile, Mauro Carisdeo, «L’attenzione è sempre alta, fondamentale è la collaborazione della cittadinanza. Succede che se i genitori intuiscono comportamenti strani nei figli, si rivolgono alle forze dell’ordine».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi