Soldi e un telefono rubati in tre case di Mazzucchi
PONTE NELLE ALPI. Tre case e due casere. A Mazzucchi, la frazione di Ponte nelle Alpi, in cui non ce n’è uno che non si chiami Mazzucco di cognome. Le vittime di un’altra ondata di furti sono facilmente individuabili, anche perché non sono in molti i fortunati ad abitare lassù. E in qualche modo sono tutti parenti. Il sistema è lo stesso usato nella vicina Piave d’Alpago e sotto, a Cornolade: un buco sulla finestra con una punta da trapano da 10 e dentro ad arraffare tutto quello che si può trovare di prezioso. Soldi e gioielli, strano che in questo caso sia stato trafugato anche un telefonino cellulare iPhone.
Il bottino è di alcune centinaia di euro, ma ci sono i soliti danni materiali per le finestre da sistemare. Uno dei derubati è Maurizio, che è anche il presidente della Pro loco di Ponte: «I ladri hanno cercato di colpire in due casere, ma all’interno non hanno trovato niente di particolare, al di là del mobilio antico, che non potevano certo portare via. Ma poi si sono concentrati sulle case e qui sono andati a segno. Una volta penetrati, con il solito sistema, si sono messi a cercare i soldi e ne hanno trovati, anche se non moltissimi. Qualcuno aveva fatto dei prelievi al bancomat per una bolletta da pagare o un conto da saldare e questo denaro è inesorabilmente sparito. Curioso che sia stato portato via anche un cellulare, perché è dotato di gps e, quindi, è facilmente localizzabile. Alle 6.40 del mattino era ancora da queste parti, poi è stato spento. La costante di questi furti è che avvengono di notte, nessuno si accorge di nulla, anche se in casa ci sono dei bambini e questo fa riflettere parecchio».
Un calcio a una porta di servizio nella zona posteriore dell’abitazione, invece, a Gosaldo. L’altra notte il ladro è riuscito a entrtare e qui ha fatto un bottino di alcune migliaia di euro in soldi e gioielli. Anche l’Agordino sta cominciando a sentirsi sotto assedio. Il sindaco Giocondo Dalle Feste sta pensando a qualche rimedio efficace: «Quello che sta succedendo nel nostro paese ci impone di fare qualcosa e al più presto. Stiamo pensando a un sistema di videsorveglianza, ma anche all’installazione di alcune fototrappole nei pressi delle piazzole ecologiche, fino ad arrivare ai leggi-targhe. Ma naturalmente ci vogliono dei soldi, ecco perché stiamo discutendo sui contributi, che potremmo intercettare».
Quello che si può già fare è cambiare le abitudini più datate, anche le più buone. Quelle che fanno sorridere i malviventi: «Non possiamo permetterci di continuare a lasciare le porte socchiuse, con la scusa dell’animale di casa o le portiere della macchina aperte e la chiave nel cruscotto. Sono esche irresistibili per i ladri e almeno cerchiamo di rendere loro la vita un po’ più difficile. A volte, può bastare poco per sventare un danno anche pesante».
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