Solo due alunni iscritti alla prima “geometri”
FELTRE. Due soli iscritti all’istituto per geometri di Feltre per l’anno scolastico 2017/2018. L’anno prossimo non ci sarà dunque nessuna prima, nemmeno integrata con qualche prima classe del vicino istituto Negrelli (che di iscritti ne avrebbe 110 distribuiti fra i vari indirizzi). E non si può fare nemmeno una pluriclasse perché due iscritti non la possono giustificare.
I due unici iscritti non potranno far altro che cambiare indirizzo di studio o località. Anzi, per il vicepresidente dell’Unione montana feltrina, Michele Balen, «uno dei motivi per cui si assiste ormai da anni alla progressiva flessione di iscritti al Forcellini, è anche da imputare alla concorrenza di istituti analoghi in città e cittadine vicine al Feltrino».
È uno dei motivi, che hanno determinato la pesante dèbacle dei “geometri”: da pochi studenti che per un soffio, l’anno scorso, hanno spuntato la formazione di una sezione, si è passati a due sole unità. Nemmeno il liceo classico è arrivato a tanto poco, quattro anni fa, quando la flessione di iscritti è stata talmente consistente da imporre l’aggregazione con il liceo linguistico per non invalidare la formazione della quarta ginnasio. È uno dei motivi, quello della concorrenza, ma non l’unico, evidenzia ora e ha già evidenziato Michele Balen da assessore all’istruzione in Unione montana: «La competitività di altre offerte extraterritoriali, da Primiero al Trevigiano o da Belluno, ha giocato un ruolo sfavorevole. Ma anche la scelta del comitato d’ambito di accorpare gli istituti tecnici di Boscariz sotto una stessa sigla, ossia polo tecnico, ha tolto spessore e sbiadito una sigla, quella storica dei geometri, che pur essendo formale e non sostanziale, negli anni ha prodotto perplessità fra i potenziali iscritti, in dubbio sull’“identità” dell’indirizzo da scegliere».
Un peccato mortale che cali il sipario, almeno per il prossimo anno scolastico, proprio su quello che ha sempre rappresentato questo istituto feltrino, per decenni la prima e l’unica sezione per geometri di tutta la provincia, dice il consigliere comunale di minoranza Ennio Trento: «Mettere gli istituti nella periferia equivale a scavargli una fossa. Perché sono lontani, sono scomodi, non sono visibili. Noi ci abbiamo messo del nostro, a livello di comitato d’ambito. Perché accorpare un polo tecnico in mezzo alle campagne non aiuta di certo nelle scelte delle famiglie e degli stessi studenti. Nel territorio provinciale, poi, c’è un problema generale di programmazione, un problema che ha favorito i doppioni. A livello statale, la penultima riforma della scuola ha portato a prediligere i licei a scapito degli istituti tecnici».
Laura Milano
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