Solo due i partecipanti all’asta per l’acquisto dei due locali storici del Deon e del Manin

BELLUNO.
Sono soltanto due le buste che saranno aperte domani alla presenza del giudice Giovanna Mullig per l’acquisto dei bar storici Deon e Manin.


 Non si sa, però, di che tipo di società si tratti e da dove vengano. Ma soprattutto se i due acquirenti sono intenzionati a comprare tutti e due i locali o soltanto uno, visto che l’asta era separata. «L’asta, in linea generale, così come indicato dal testo della gara, si aprirà al rialzo sull’offerta più alta, con un rilancio minimo di 3000 euro», precisa l’avvocato Luciano Licini, curatore fallimentare.


 «Se i due acquirenti concorreranno per entrambi gli esercizi, si aprirà la gara, se invece ogni acquirente concorre per un bar diverso non ce ne sarà bisogno. Se invece in una busta è contenuta l’offerta per entrambi e nell’altra solo per uno, l’asta si aprirà soltanto per l’esercizio presente in entrambi».

 Il bando fissa il prezzo di acquisto del Manin in 150mila euro e quello del Deon in 80mila. Per quanto riguarda il primo, il canone di affitto ammonta a 8mila euro al mese, una somma alquanto elevata, mentre per il secondo è di 4mila euro. In entrambi i casi il contratto di locazione avrà una durata di sei anni, rinnovabili per un uguale periodo.


 Se uno dei due bar risultasse invenduto all’asta, il curatore potrà procedere a trattativa privata.

 Poi quanto ci vorrà per riaprirli? «Tutto dipenderà dalle intenzioni del nuovo proprietario: se vorrà fare degli interventi strutturali i tempi sono dilatati, se invece preferirà dare una rinfrescata e basta, allora l’apertura sarà più vicina», precisa l’avvocato Licini.


 La sorte dei due bar è, quindi, tutta nelle due buste.

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