Solo due quintali di noci ma sarà record di stand

Domenica l’antica Fiera di san Matteo con 73 espositori lungo Campo Giorgio Giusti: «La brina di fine aprile nella vallata feltrina ha danneggiato i germogli»
FELTRE. Secondo anno nero dopo il 2016 per la noce feltrina. Da una trentina di soci del consorzio di tutela che possono offrire circa 20 quintali, in questa stagione sono riusciti a stento a superare i 2 quintali, che però si troveranno domenica all’Antica fiera di San Matteo. A fare il quadro della situazione è il presidente del consorzio Valerio Giusti: «I quattro giorni di brinata a fine aprile hanno bruciato i germogli nella parte bassa della vallata Feltrina. È già positivo che le piante si siano gradualmente rimesse dopo gli attacchi del freddo. Per fortuna la parte pedemontana ha consentito di raccogliere prodotto, pur con grande difficoltà perché in questo caso c’è stata l’estate torrida che ha favorito il volo dei parassiti», spiega. «Il prolungarsi del caldo ha fatto sì che gli insetti abbiano potuto avere più di una generazione. Bisognerebbe che le università venete studiassero anche la lotta biologica alla mosca della noce (la rhagoletis)», l’augurio di Giusti. «Poi ci sono cose inspiegabili, perché molti soci hanno descritto fino alla metà di agosto la presenza di noci belle, che in seguito a una pioggerellina da niente si sono annerite».


Il consorzio di tutela comunque è tutt’altro che scoraggiato: «Continuiamo con la vivaistica dopo aver selezionato delle piante madri che rappresentano nel migliore dei modi la qualità della noce feltrina. È un prodotto che ha grandi opportunità commerciali».


La regina della festa della fine dell’annata agraria non mancherà sui banchi della mostra mercato e insieme a lei saranno 73 gli espositori di prodotti locali tra via Roma e Campogiorgio per la quindicesima edizione della manifestazione. «Siamo ai massimi storici di adesioni per quantità e auspichiamo anche di qualità delle proposte. C’era stata la punta dello scorso anno, ma poi il brutto tempo aveva condizionato la partecipazione», dice l’assessore all’agricoltura Valter Bonan, che sottolinea il trend in crescita del biologico: «Il 15 per cento dei produttori selezionati sono già certificati bio. E ricordiamo con orgoglio che siamo una delle poche realtà che propongono solo operatori del territorio. Manteniamo con forza questa coerenza nel valorizzare e promuovere le produzioni della nostra provincia».


Diversificare i prodotti e saper cogliere le esigenze del consumatore è la strada indicata dal capo zona di Feltre di Coldiretti Michele Nenz, che fa anche una considerazione sul progetto in via di sviluppo del bio-distretto: «Passa attraverso l’economia che deve portare il biologico. Non tutti gli agricoltori sono oggi convinti che si possa fare bio. Ci deve essere un biologico locale, perché quello che andiamo a comprare in prevalenza non è di prossimità».


Raffaele Scottini


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