«Solo tasse e affitti più bassi per ripartire»

Il presidente della Consulta Ascom, Dal Pont e il negoziante Costanzo poco convinti del piano

BELLUNO. «I modi concreti per rilanciare via Mezzaterra sono da un lato abbassare le tasse per chi apre un’attività in questa zona della città, e dall’altro spingere i proprietari degli immobili ad abbassare i canoni di affitto. La combinazione di una tassazione elevata e un canone altrettanto costoso impediscono a questa strada di decollare».

Ne sono convinti il presidente della Consulta Ascom, Andrea Dal Pont e Pippo Costanzo che ha da quarant’anni la sua attività in piazza delle Erbe a ridosso di via Mezzaterra.

«Se siamo tutti d’accordo nell’idea di rilanciare questa parte del centro storico, dall’altro però i modi non sono a nostro avviso così consoni», precisa Costanzo. «Da anni come commercianti di questa zona chiediamo all’amministrazione comunale che agisca su un triplice fronte: da un lato chieda ai proprietari degli immobili di diminuire i canoni di affitti che viaggiano dai 700 ai 1500 euro, dall’altro lato chiami il presidente degli artigiani per far sistemare qui alcune attività come l’idraulico o il falegname o anche chi aggiusta le biciclette, attività utili che sono alla portata di tutti e che creerebbero un giro di gente. E da ultimo», dice il negoziante, «per chi avvia un’attività bisogna pensare ad una riduzione delle tasse oltre che, appunto, dell’affitto almeno per i primi anni. Solo così si potrà rilanciare l’attività. Anche in questo bando i soldi messi a bilancio sono pochi, così non si dà tanto ossigeno alle imprese».

Dello stesso avviso anche Dal Pont che punta l’attenzione sulla necessità di dare maggiori incentivi per chi si insedia in via Mezzaterra, «chiedendo però a Palazzo Rosso che preveda delle forme di penalizzazione per chi tiene sfitti i propri immobili perché vuole collocarli a prezzi troppo alti per chi avvia un’attività. Perché il Comune non pensa ad aumentare le tasse per questi proprietari? Si sa che a soffocare le imprese è l’insieme di balzelli che vengono imposti: se alleggeriamo queste spese, allora si potrà dare un aiuto anche ai giovani che vogliono mettersi per conto proprio».

E poi sulle attività possibili per questa via centrale del capoluogo, Dal Pont lancia un’idea: «Perché non pensiamo ad una via della cultura, dove si fanno mostre ma anche attività artigianali e artistiche che possano così collegarsi all’evento importante dell’apertura del nuovo museo civico?». (p.d.a.)

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