Sono 1.576 gli studenti pronti per l’esame di Stato

BELLUNO. Saranno 1.576, divisi in 83 classi, gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori della provincia di Belluno che mercoledì si cimenteranno nella prima prova scritta dell’esame di...
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - MATURITA'
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BELLUNO. Saranno 1.576, divisi in 83 classi, gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori della provincia di Belluno che mercoledì si cimenteranno nella prima prova scritta dell’esame di Stato, cioè quella di italiano. Di questi la maggior parte, cioè 1.548 sono interni e soltanto 28 sono esterni.


A giudicarli saranno chiamate 42 commissioni composte da 142 docenti e 42 appunto presidenti. La commissione sarà per metà formata da insegnanti della scuola in cui si svolgono gli esami, e l’altra metà da docenti di altri istituti.


Come ogni anno, le commissioni che sono già state nominate a livello ministeriale, si insedieranno per la prima volta nelle scuole in cui sono chiamate a giudicare gli studenti, lunedì. E sarà proprio in questa giornata che si potrà sapere quante saranno le defezioni da parte dei docenti.


Negli anni scorsi questo rifiuto dell’incarico aveva creato non pochi problemi all’Ufficio scolastico territoriale che aveva dovuto nel giro di un paio di giornate sostituire anche una ventina di docenti. La speranza è che quest’anno le cose vadano meglio. Qualche defezione è già arrivata, però, ancora prima di aprire i lavori per gli esami di Stato. All’altro ieri erano infatti quattro gli insegnanti e uno tra i presidenti che avevano declinato l’invito adducendo certificati medici.


«In questi anni, come Ufficio scolastico abbiamo tentato di sensibilizzare gli insegnanti su questo problema invitandoli a non trovarsi l’ultimo giorno a rifiutare. E i dati iniziali paiono andare in questa direzione», dicono dall’ufficio. Ufficio che si trova ancora in una situazione critica per la carenza di personale. «Dovremmo essere nove dipendenti», fa sapere una delle rsu del comparto, che ricorda come da diversi mesi tutti i dipendenti dell’ex Provveditorato siano in stato di agitazione proprio per questi motivi. «Ma a breve se ne andranno via in due, quindi rimarremo quattro funzionari e due assistenti, più il centralinista. Come si capisce la situazione si sta facendo molto complicata da portare avanti. Le incombenze in questi mesi estivi per noi sono tantissime e il personale è ridotto ai minimi termini. Siamo costretti molto spesso a fare straordinari che poi non ci vengono riconosciuti nella loro totalità».


Una situazione che era stata denunciata ancora un paio di anni fa ma che è rimasta, fino ad oggi, nel dimenticatoio della politica centrale. «Ogni anno lanciamo l’allarme, ma qui non succede mai nulla. Speriamo che possano arrivarci delle novità sul fronte del personale, altrimenti sarà dura riuscire a fare tutte le procedure richieste nel tempo dovuto».


Paola Dall’Anese


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