«Sono assicurati i livelli dei servizi erogati fino alla fine»

SANTO STEFANO. «Per quanto mi riguarda garantiremo i livelli dei servizi erogati finora fino alla fine del mio mandato». Il direttore generale del’Usl 1, Pietro Paolo Faronato, ha ribadito ieri nel...

SANTO STEFANO. «Per quanto mi riguarda garantiremo i livelli dei servizi erogati finora fino alla fine del mio mandato».

Il direttore generale del’Usl 1, Pietro Paolo Faronato, ha ribadito ieri nel corso dell’incontro pubblico relativo al taglio dei posti letto nel reparto di pediatria di Pieve di Cadore come non ci sarà alcun problema per la cura dei bambini, cercando di tranquillizzare le mamme presenti.

Attualmente quindi, «ma è così ormai da 18 mesi», ha continuato Faronato, «il reparto funziona con un medico che garantisce il servizio nelle 12 ore dalle 8 alle 20 sette giorni su sette e un medico reperibile di notte sette giorni su sette e due letti tecnici. «Se serviranno più posti perché ci sono più bambini sicuramente il posto per loro sarà trovato, su questo non ci sono dubbi, perché non siamo qui a negare il soccorso a nessuno. Se poi sono cose che possono essere curate a Pieve di Cadore va bene, se invece sono patologie più gravi e necessita un altro tipo di intervento, verranno portati a Belluno. Già oggi l’équipe pediatrica del San Martino garantisce la guardia a Pieve e garantisce così qualità di prestazioni in quanto è sempre a contatto con una certa casistica e ha una certa esperienza». Un’alternanza che nell’intento del direttore generale dovrebbe mantenere lo standard di qualità del servizio.

Un sistema, quello della rotazione che il dg Faronato intende esportare anche in altri reparti: «Il concetto è che vogliamo immaginare la nostra sanità nel nostro territorio con un ospedale unico e quindi con un reparto unico. Che poi sia diviso tra più sedi non fa differenza».

Ma il capo dell’Usl si dice preoccupato per la carenza di personale: «Non sarà semplice trovare pediatri, qualora ce ne dovesse essere bisogno. Sono già numericamente pochi e la posizione periferica di Belluno incide non poco». (p.d.a.)

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