Sono oltre 1.100 i candidati per dieci posti da infermiere
Oltre 3000 candidati per 20 posti da infermiere a tempo indeterminato. Se la carenza di medici specialisti e di operatori socio sanitari sta mettendo a rischio alcuni servizi nelle strutture dell’Usl 1, gli infermieri non conoscono invece crisi.
A settembre l’azienda sanitaria Pedemontana (Bassano del Grappa) ha pubblicato un bando di concorso valido per la sua azienda, per quella di Vicenza e di Belluno per reclutare appunto infermieri. Venti i posti a disposizione, di cui 10 nell’Usl 1, 5 in quella Bassanese e altrettanti in quella Berica. Alla chiusura dei termini di presentazione della documentazione (11 ottobre scorso) sono arrivate ben 3.180 domande. Di queste 1.116 soltanto per l’azienda bellunese, 1.103 per quella Pedemontana e 961 per la vicentina.
A darne notizia sono i sindacati della Funzione pubblica Andrea Fiocco della Fp Cgil e Mario De Boni della Fp Cisl. «C’è sempre più bisogno di queste figure professionali», commenta Fiocco. «Anzi i 10 posti messi a bando dalla nostra Usl, a mio parere, sono ridotti rispetto alle reali necessità del territorio». Per Fiocco e il collega, infatti, gli infermieri mancanti nelle varie strutture sanitarie del territorio sono almeno una trentina. «Ma questo concorso è importante per costituire una graduatoria all’interno di ciascuna azienda, da cui attingere in caso di bisogno per garantire il turn over e quindi i servizi ai cittadini», commenta De Boni. «Anzi, a dirla tutta, come Cisl Fp avevamo chiesto all’azienda sanitaria di prorogare la scadenza del bando per potervi far rientrare anche i neo laureati che sarebbero usciti a novembre dal corso universitario feltrino. Ma non è stato possibile. Peccato, perché se è vero che non mancano gli infermieri, è anche vero che è difficile tenere in un territorio come quello montano persone che, il più delle volte, arrivano da altre province anche fuori dai confini veneti. Quindi, garantire l’accesso al concorso anche ai neolaureati del territorio sarebbe stata un’opportunità per fidelizzare i giovani di questa provincia».
Le prove scritte, orali e pratiche per il concorso si terranno presumibilmente entro gennaio, poi il personale selezionato sarà a disposizione per le assunzioni. Ma ancora non si sa dove sarà eseguito l’esame visto il numero di candidati.
Col tempo ci sarà sempre di più bisogno di infermieri, «visto anche il nuovo contratto collettivo nazionale del comparto», spiegano i sindacalisti. «Con il nuovo contratto, infatti, è stato riconosciuto al personale infermieristico il tempo per il cambio divisa. Un cambio che rientra nell’orario di lavoro. Per la vestizione del personale il contratto collettivo prevede al massimo 10 minuti di tempo a disposizione del dipendente, da dividere tra il cambio divisa all’ingresso e all’uscita. Tempo che si allunga a 15 minuti se si tratta di personale che deve anche fare le consegne, cioè spiegare ai colleghi del turno successivo cosa fare e come gestire alcuni pazienti. In questo caso il tempo a disposizione complessivamente tra cambio divisa e passaggio di consegne è di un quarto d’ora. Che potrebbe salire a 19 minuti (in caso di contrattazione aziendale) per alcuni reparti particolari come la Rianimazione o l’Unità coronarica. «L’aver fatto rientrare nell’orario di lavoro tutti questi tempi che prima venivano considerati straordinari, significa che per redigere i turni sarà necessario assumere personale infermieristico in più», commentano De Boni e Fiocco. —
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