«Sono una ventina i lupi nel Bellunese»

A Longarone la polizia provinciale rassicura: «È un fatto del tutto naturale, indice della qualità del nostro ambiente»

LONGARONE . Una ventina di lupi sono attualmente presenti nella provincia di Belluno. Questo secondo il monitoraggio della polizia provinciale che ha fornito gli ultimi dati in occasione della tappa longaronese della mostra sul ritorno dei carnivori alpini promossa dal Cai e curata da Giuseppe Tormen. Gli agenti hanno voluto informare i cittadini per fare chiarezza e sfatare alcuni miti.

«Atteso da 20 anni è finalmente arrivato il ritorno del lupo – spiega il comandante Oscar Da Rold – e precisiamo che si tratta di un fatto assolutamente naturale che controlliamo senza intervenire direttamente. Questo è indice importante dell’alta qualità del nostro ambiente. Il progetto europeo Wolf Alps, coordinato dalla Regione, non è assolutamente un ripopolamento come qualcuno falsamente afferma. Si tratta di censire i vari animali e fare cultura su come gestirli».

«In provincia attualmente ci sono oggi una ventina di esemplari – aggiunge il collega Christian Losso – suddivisi in tre branchi principali. Il primo, con 8 animali di cui 6 cuccioli nella zona della dorsale che va dal Col Visentin al San Boldo. Il secondo ha 5 lupi di cui tre cuccioli nella zona del Monte Grappa e l’ultimo con 7 lupi con un’ampia cucciolata nella zona compresa tra Livinallongo e la val di Fassa. C’è poi un esemplare solitario in transito in Cansiglio e un caso da verificare nella destra Piave tra Cesiomaggiore e San Gregorio che forse è uno spostamento dai gruppi già citati».

C’è poi il delicato capitolo dei danni alle attività agricole e di allevamento. «I casi di predazione in provincia sono stati 36 nel 2017 – spiega Stefano Vendrami, altro agente della polizia provinciale– con 175 capi attaccati, per la maggior parte pecore che sono quasi sempre morte. I risarcimenti sono sempre puntali e sostanziosi (le pecore sono sempre ampiamente ripagate) ma le cifre ci dicono che sono davvero pochi se confrontati con gli altri predatori. Negli ultimi due anni infatti abbiamo risarcito circa 16mila euro per attacchi da lupo contro gli oltre 500mila dagli altri predatori stanziati negli ultimi 5 anni. I cittadini che hanno attività di allevamento ci chiedono aiuto e per questo abbiamo acquisito, anche grazie al progetto Wolf Alps, una settantina di recinti elettrificati per la protezione delle greggi. La domanda però è maggiore e per questo ne dovremmo avere altri. Si raccomanda comunque prudenza, senza allarmismi ma senza trattare il lupo come un’attrazione».

Altri predatori, proprio per la qualità ambientale, si stanno consolidando come qualche orso (è rilevato un esemplare di quattro anni che è presente tra Longaronese e Zoldano), la lince, lo sciacallo, il gatto selvatico e prossimamente è previsto l’arrivo anche della lontra.

La mostra, allestita grazie al consigliere comunale Marco Campus, sarà aperta in municipio fino al 15 febbraio secondo gli orari degli uffici e anche la domenica mattina.

Enrico De Col

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