Sorieghe, dopo dieci anni si chiude la battaglia legale

Livinallongo. Al centro della querelle giudiziaria c’è la lottizzazione della società Le parti hanno fatto un accordo e il Comune ha deciso di non appellarsi più

LIVINALLONGO. Lottizzazione di Sorieghe: Comune e Sofma "depongono le armi" e trovano un accordo dopo 10 anni di ricorsi. Il Comune rinuncia all’appello, in cambio Sofma accetta il nuovo piano di lottizzazione previsto nell’"accordo per Sorieghe". Sembra risolversi con un accordo tra le parti la battaglia legale che ha contrapposto Comune e Sofma, società che gestisce gli impianti del Portavescovo. Una battaglia che si concluderà senza vinti nè vincitori, come accade quando di mezzo ci sono cause legali che si trascinano per anni.

Tutto nasce da un contenzioso su una questione meramente procedurale. Nel 2006 il Tar Veneto accoglie due ricorsi presentati da Sofma contro il Comune di Livinallongo ed il Ministero per i Beni e le attività culturali perchè nel 2001, (amministrazione Ruaz) ognuno nel loro ambito di competenza, avevano annullato la convenzione accessoria al piano attuativo di Sorieghe, una lottizzazione che dovrebbe sorgere ad Arabba nella zona di partenza degli impianti di Portavescovo, proposta da Sofma. A seguito della sentenza le due parti, il 14 marzo del 2007 (amministrazione Pezzei) sottoscrivono la convenzione. Ma ad ottobre il Comune, temendo la possibilità che la Sofma potesse chiedere i danni per non aver potuto procedere all'avvio della lottizzazione in attesa dell'esito della sentenza, decide di continuare la battaglia legale e si rivolge al Consiglio di Stato proponendo a sua volta un ricorso contro il pronunciamento del tribunale amministrativo. Dalla battaglia legale si defila però il Ministero dei Beni Ambientali, che aveva perso la causa al Tar col Comune: non impugna per quanto di sua competenza «rappresentando una sostanziale indifferenza rispetto all'esito dell'appello», si legge in una delibera comunale. Si arriva così al 13 novembre 2013 (amministrazione Ruaz) quando il consiglio comunale delibera di trovare un accordo con Sofma per uscire dall'impasse. Intesa che si concretizza nel gennaio 2014 con quello che viene chiamato ormai "accordo per Sorieghe" con il quale Sofma accetta un nuovo piano attuativo ed in cambio il Comune rinuncia all'appello.

Ad aprile il Comune approva il Pati che di fatto accoglie e introduce nelle previsioni urbanistiche la lottizzazione di Sorieghe nei termini previsti dall'accordo firmato a gennaio. Accordo che di fatto va solo a modificare l'assetto del piano attuativo di Sorieghe, prevedendo una nuova e diversa viabilità, una differente dislocazione dei parcheggi e così via. Ma non modifica la cubatura prevista e chiesta da Sofma che resta di circa 18 mila metri cubi destinati a diventare alberghi. Visto l'avvicinarsi della sentenza del Consiglio di Stato, (fissata per il 23 giugno 2016, ovvero ieri), l'avvocato del Comune, Livio Viel, sconsiglia al Comune di continuare nel giudizio in appello in quanto, anche per l'attuazione di questo ultimo piano di lottizzazione, Sofma sarebbe costretta a chiedere le necessarie autorizzazioni paesaggistiche ogni singolo intervento. Il Comune decide così di abbandonare il ricorso con compensazione delle spese giudiziali tra le parti e mette fine alla querelle giudiziaria.

Lorenzo Soratroi

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