Sorpasso azzardato a Levego: muore a 21 anni
BELLUNO. Muore un giovane centauro. Un sorpasso azzardato e ad alta velocità a un furgone, sulla provinciale 1 della Sinistra Piave, poi lo schianto di striscio su una 500 e in pieno su una Punto. La Yamaha grigia finisce la propria corsa in una piccola scarpata accanto alla strada con la forcella anteriore spezzata e la ruota rotola a una decina di metri. Il 21enne bellunese Elia Fiabane viene sbalzato e finisce tra gli alberi del giardino di una casa privata. Ma respira ancora, quando alle 14.20 i tre ragazzi che seguono su una Hyundai chiamano i soccorsi in via Miari, all’incrocio con via Meassa, nella frazione di Levego. I sanitari lo recuperano, gli tolgono il casco di colore giallonero, appoggiandolo sull’asfalto, ma le sue condizioni sono già sensibilmente peggiorate, tanto è vero che cominciano le manovre di rianimazione. Un massaggio cardiaco che dura almeno mezz’ora, fino a quando diventa tutto inutile e compare il lenzuolo bianco con il quale si coprono le salme. Sono da poco passate le 15, quando il medico legale constata la morte e viene avvertito il magistrato di turno Simone Marcon, per il nulla osta alla rimozione, in attesa del carro funebre.
Fiabane ha sofferto un politrauma violentissimo, nell’impatto con il cofano e il parabrezza della Punto guidata da un uomo di Belluno, che è rimasto leggermente ferito alle gambe, e in quello successivo tra gli alberi. Danni irreparabili al torace e una serie di fratture esposte.
La strada è chiusa in entrambe le direzioni: il traffico verso Belluno viene deviato verso la parte superiore di via Meassa, mentre nell’altro senso viene fermato sulla rotatoria di Col Cavalier. È la Polizia stradale, coordinata dal comandante Fabio Mazza, a fare i rilievi, in collaborazione con i carabinieri.
Secondo la prima ricostruzione, Fiabane sta viaggiando in direzione Belluno, quando a velocità sostenuta sorpassa un furgone, il cui autista non si ferma e risulta ancora ricercato (dovesse essersi accorto di qualcosa rischierebbe un’imputazione di omissione di soccorso). In quella zona c’è una doppia linea continua e diventa obbligatorio rallentare in corrispondenza di un bivio e poco prima di un passaggio pedonale. Il primo urto contro la fiancata di una Fiat 500 cabrio, a bordo della quale viaggiano due giovani turisti scozzesi, che l’avevano presa a noleggio per tornare all’aeroporto di Venezia e volare ad Aberdeen; i britannici non hanno sofferto conseguenze e sono stati in grado di scaricare gli zaini dal portabagagli. Alla guida c’era lei, che viene sottoposta all’esame dell’alcoltest. Il secondo urto, dopo un volo, sulla parte anteriore della Punto condotta da un bellunese, che viene imbarellato e trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale San Martino, non prima dello stesso esame alcolemico. Lamentava traumi alle gambe, ma è sempre stato cosciente. Tutti e tre vengono ascoltati dalla polizia giudiziaria come testimoni, ma nessuno ha responsabilità in quello che è successo. Erano sobri e ci sono dei segni di frenata ben visibili sull’asfalto.
La salma di Elia Fiabane non è ancora nella disponibilità della famiglia, perché il pm ha disposto l’ispezione cadaverica esterna, prima della celebrazione dei funerali. L’esame dovrebbe svolgersi in mattinata. Il giovane aveva frequentato l’Iti Segato, poi si era messo a lavorare. Lascia il padre Alberto, la mamma Giorgia e la sorella Claudia. Lo scultore Franco era il nonno.
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