Sos gatti sul Nevegal Colonia con 50 felini mille euro per sfamarli

La famiglia che si occupa di loro chiede aiuto al Comune Olivotto: «Stiamo cercando soluzioni per fornire il cibo»

BELLUNO

Cinquanta gatti da sfamare. Sul Nevegal c’è una delle colonie feline più numerose di tutta la provincia. I mici vengono nutriti e accuditi da una famiglia, ma la situazione sta diventando insostenibile: i gatti sono troppi, anche se l’Usl è intervenuta sterilizzando gli animali, sfamarli costa mille euro al mese e la famiglia non va in vacanza da anni per il timore che nessuno si prenda cura delle bestiole. Per questo ha chiesto l’aiuto dell’associazione “Siamo tutti animali”, che ha contattato il vicesindaco Lucia Olivotto per vedere di trovare, insieme, una soluzione.

«Ricordo che i gatti randagi censiti nelle colonie feline, per legge, sono patrimonio indisponibile dello Stato, che affida ai Comuni il compito di curarli e tutelarli», spiega Cristiano Fant, dell’associazione. Ce ne sono una ventina, nel solo comune di Belluno, con circa 200 gatti censiti. «I gattari fanno un lavoro enorme, sollevando i Comuni dalle loro incombenze, ma sul Nevegal questo non è più possibile». La colonia, sul Colle, esiste da una decina di anni, ma è cresciuta tanto da essere diventata fra le più grandi di tutta la provincia. I gatti sono ovunque: nel giardino della casa, nel portico, osservati a debita distanza dal cane di famiglia.

La coppia si prende cura di loro con amore, ma sfamare 50 animali ha un costo non più sostenibile per due pensionati: «Noi abbiamo portato 150-200 kg di cibo, ma non basta», continua Fant. «Bisogna trovare una soluzione in fretta». L’associazione e la coppia di pensionati mercoledì hanno incontrato il vicesindaco Lucia Olivotto, da sempre sensibile alle tematiche legate al benessere degli animali. Del caso si è occupato anche il consigliere Addamiano.

«Quella colonia è cresciuta molto e la situazione è molto impattante», spiega la Olivotto. «Il fattore economico è rilevante perché sfamare tanti gatti ha un costo davvero considerevole. I gattari fanno un lavoro encomiabile. Stiamo cercando di recuperare del cibo per le colonie». Insieme all’assessore Tomasi, inoltre, il vicesindaco punta ad attivare percorsi per non sprecare il cibo servito nelle mense degli edifici pubblici, fermo restando che non tutti i cibi possono essere somministrati ai gatti. «Vedremo anche se sarà possibile attivare procedure per usare anche i prodotti in scadenza nei supermercati», conclude. —



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