Sos tagli: Cortina non vuole perdere la polizia

Sindaco e gestori degli impianti preoccupati dalla spending review: «Servizio importante anche per il turismo». Il questore: «Restiamo»
Gli agenti della polizia di Cortina con il questore Morelli
Gli agenti della polizia di Cortina con il questore Morelli

CORTINA. «Quella della sicurezza sulle piste bellunesi è una questione che ho esaminato e che mi sta particolarmente a cuore e c’è sicuramente la necessità, se non di rafforzare, quantomeno di confermare il dispositivo degli anni scorsi, che ha prodotto un significativo livello di sicurezza a Cortina. Per questo mi sento di tranquillizzare i presenti sul mantenimento del nostro personale in Tofana e sul Falzarego».

Tofana e Falzarego, eseguiti 656 interventi

Più che un’affermazione una risposta quella del questore di Belluno, Michele Morelli, che ieri mattina ha presenziato, in Tofana, all’illustrazione del bilancio dell’attività svolta nella stagione invernale dal personale del soccorso piste della polizia. Dal sindaco Andrea Franceschi ai gestori degli impianti di risalita, passando per gli organizzatori della Coppa del Mondo di sci e i rappresentanti del comitato Cortina 2021, infatti, la richiesta è stata unanime: Cortina e il suo comprensorio sciistico «hanno assoluto bisogno della presenza della polizia a presidio delle piste», ha esordito il sindaco di Cortina. «La notizia di possibili tagli al personale di polizia, anche qui, ci preoccupa. Preoccupa tutti, inutile negarlo. Quello del soccorso piste è un servizio prezioso, anche per l’immagine che date di Cortina e delle sue piste: la vostra presenza non è solo un deterrente contro quelli che faticano più di altri a rispettare le regole, ma anche un valore aggiunto per la nostra promozione turistica: chi va a sciare, infatti, vuole farlo in sicurezza e quasi sempre decide di tornare proprio dove si sente sicuro. Per questo, signor questore, la invito a fare il possibile per mantenere il vostro presidio qui da noi, senza diminuzioni di personale che rischierebbero inevitabilmente di compromettere un sistema ampiamente rodato e, lo si è visto, altamente professionale e funzionale».

Presenti all’incontro, svoltosi nella cornice mozzafiato del rifugio Col Drusciè, anche il vice-questore Luciano Meneghetti, il dirigente del Commissariato di polizia di Cortina, Angela Pierobon, il funzionario della questura di Belluno Silvia Silvestris e il comandante del centro di addestramento alpino di Moena (dove viene formato il personale di polizia destinato al soccorso piste), colonnello Vittorio Zamparelli, che ha sottolineato «l’alta professionalità e la capacità di soccorso raggiunta negli anni dal personale di polizia impiegato sulle piste del comprensorio cortinese».

Dal 1956 sono loro gli angeli della neve
Placeholder

Preoccupazione anche quella manifestata da Stefano Illing, presidente degli impianti di risalita Lagazuoi-5 Torri. «Quello della polizia è un servizio che pesa, è la presenza dello Stato sulle piste. A Cortina abbiamo una grande presenza di stranieri, che si aspettano di sciare in sicurezza e questo è un aspetto che condiziona la scelta di molti turisti. Per questo mi rivolgo al questore chiedendo di fare il possibile per mantenere una presenza forte della polizia sulle nostre piste, perchè è un valore aggiunto, non secondario, per la nostra promozione turistica».

Sulla stessa frequenza si sono sintonizzati Andrea Vascellari, della società Tofana-Marmolada, Denis Constantini (presidente della Coppa Europa di snowboardcross) ed Enrico Valle, presidente della Coppa del Mondo di sci, che ha ricordato come «durante tutti i grandi eventi sciistici ospitati, quando il mondo guardava a Cortina, la polizia è sempre stata presente, una presenza indispensabile e alla quale non è proprio pensabile rinunciare».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi