Sospesa la demolizione del parcheggio del Kanguro
CORTINA. Il parcheggio del supermercato Kanguro non dovrà essere immediatamente demolito. Così imponeva il provvedimento emanato dal Comune di Cortina il 14 settembre, ma il Tribunale superiore delle...

CORTINA. Il parcheggio del supermercato Kanguro non dovrà essere immediatamente demolito. Così imponeva il provvedimento emanato dal Comune di Cortina il 14 settembre, ma il Tribunale superiore delle Acque pubbliche di Roma, nell’udienza che si è svolta ieri, ha emesso a verbale un’ordinanza con la quale ha sospeso l’esecutività delle ordinanze di demolizione del parcheggio a servizio del supermercato Kanguro. Il parcheggio pertanto, allo stato, non verrà demolito. Bisognerà però attendere febbraio per conoscere la sentenza definitiva del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche in merito all’ordinanza del Comune.
L’opera, già oggetto di un contenzioso che si protrae da anni tra Acil srl (la società dei supermercati Kanguro, difesa dallo studio Paniz), l’amministrazione comunale e un privato, è stata realizzata nel 2009. «Con tutte le autorizzazioni, dal permesso a costruire all’autorizzazione paesaggistica e idraulica rilasciata dal Genio Civile», precisa la Acil. Erano necessarie, perché per realizzarla è stato tombinato il torrente Bigontina. «Ma contestualmente sono state eseguite opere per migliorare il deflusso delle acque», fa sapere la Acil. «Erano state autorizzate anche ulteriori opere per la mitigazione del rischio idraulico, che Acil non ha potuto eseguire a causa dei ricorsi pendenti. In ogni caso dal 2009 al 2017 mai si è verificato un evento che abbia messo in pericolo la sicurezza».
Un privato, però, ha impugnato l’autorizzazione a realizzare l’opera, e con sentenza del 2011 è stato annullato «per vizio di motivazione» uno dei provvedimenti. L’iter amministrativo dunque è ripartito, la Acil è arrivata fino alla Presidenza del Consiglio dei ministri «che ha confermato al Comune che poteva essere rilasciato il permesso a costruire, in sostituzione di quello precedente», prosegue la società. Altro ricorso, da parte dello stesso privato. Nel 2016 si arriva a sentenza e di nuovo, sempre per un vizio di forma viene annullato un verbale della conferenza dei servizi. A cascata comporta l’annullamento di tutti gli altri provvedimenti. Questo contenzioso si trova ora nella terza fase, quella della Cassazione. La sentenza arriverà la prossima primavera.
Nel frattempo, però, il Comune emette un’ordinanza urgente di demolizione del parcheggio. È settembre, due mesi fa. Acil la impugna davanti al Tribunale superiore delle Acque pubbliche. Che la sospende: il giudice ha ritenuto che il parcheggio non vada rimosso, nell’attesa che si arrivi alla sentenza definitiva. Il cantiere allestito nei giorni scorsi sarà smantellato. «Siamo soddisfatti, anche se avremmo preferito che il giudice ci concedesse la possibilità di utilizzare il parcheggio», commentano dalla Acil. La zona, invece, rimane interdetta ai mezzi.
(a.f.)
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