Sospetti per i due incendi alle Ronce
BELLUNO. Il sospetto del dolo porta dritto a un sospettato. I carabinieri del Comando di Belluno stanno indagando sugli incendi di Ronce e sono concentrati su un uomo di Castion. Non si può parlare ancora di un iscritto nel registro degli indagati da parte della procura della Repubblica, ma i militari avrebbero buone ragioni per pensare di aver individuato chi potrebbe aver appiccato il fuoco. Il movente sarebbe semplicemente un dispetto. Anzi due, visto che alle pendici del Nevegal le fiamme sono state scatenate prima nella notte tra martedì e mercoledì e poi in quella tra mercoledì e giovedì.
Non ci sarebbero ancora atti ufficiali sul tavolo del pubblico ministero titolare del fascicolo, ma ormai dovrebbe essere soltanto una questione di tempo, a parte il fatto che dopo i letittimi sospetti ci vogliono dei puntuali riscontri e non è per niente scontato che questa persona c’entri veramente qualcosa. Grande prudenza, dunque, alla ricerca di qualcosa di concreto che possa far chiudere il cerchio.
La prima vittima è stata la famiglia Casagrande, che ci ha rimesso non solo la stalla e il fienile, ma anche una mucca e diversi animali da cortile, tra i quali 15 galline e sei conigli. Gli animali sono rimasti intrappolati tra le fiamme e non sono riusciti a salvarsi. Andati perduti anche 150 quintali di fieno e 50 di legna. In prima battuta, si era data la colpa a un guasto all’impianto elettrico, ma a questo punto il quadro cambia. Soprattutto dopo che la notte successiva è andata a fuoco la roulotte di proprietà di un allevatore padovano proprietario di 300 ettari di terreno e anche una trentina di asini, che servono a tenere l’erba bassa. Nel caravan adibito a deposito per gli attrezzi, era contenuta anche una bombola del gas, che è esplosa, provocando un effetto bomba.
I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo in entrambe le occasioni, salvando quello che si poteva e almeno gli asini si sono salvati. Pochi giorni di indagini, per arrivare una possibile soluzione del caso, ma c’è ancora bisogno di trovare delle prove, per dare consistenza alle eventuali accuse. (g.s.)
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