Sospirolo, fulmine sull’antico campanile di San Gottardo: danni da quantificare

Chiusa la chiesa che in estate apre una sola volta a settimana.

Don Luciano: «Speriamo di poter accedere a dei contributi»

Gianluca da Poian
I danni al campanile di San Gottardo (Foto di Irene Pampanin)
I danni al campanile di San Gottardo (Foto di Irene Pampanin)

SOSPIROLO. Danni da quantificare. A qualche giorno dalla caduta di un fulmine sul campanile della chiesa di San Gottardo, non c’è ancora una stima ufficiale di quali siano e a quanto ammontino i lavori da effettuare per il ripristino delle aree danneggiate. Il parroco di Sospirolo, don Luciano Todesco, è infatti qualche giorno fuori sede e solo nella settimana entrante avrà modo di verificare in prima persona la situazione. Di certo sperava di non ricevere la telefonata dal suo collaboratore don Alvise Costa, che lo ha informato della situazione.

Tra l’altro, il fulmine ha pure provocato problemi ai quadri elettrici delle case vicine ed alcuni residenti sono dovuti ricorrere alla sostituzione di qualche elettrodomestico. Una brutta sorpresa di inizio agosto per il borgo sospirolese, quindi.

«Abbiamo al momento sospeso la celebrazione a cadenza settimanale che viene svolta in quella chiesa nel periodo della bella stagione», racconta don Luciano, con le informazioni di cui è in possesso, «era il primo provvedimento necessario, mentre dal punto di vista tecnico valutazioni più approfondite le effettueremo nei prossimi giorni. Sarebbe stato meglio non avere a che fare con questa situazione senza dubbio spiacevole. A parzialissima consolazione, il sapere che la chiesa di San Gottardo è di fatto una chiesa frazionale non utilizzata quasi quotidianamente, al contrario delle tre chiese parrocchiali di Sospirolo, Gron e Mas – Peron».

Resta il fatto che bisognerà cantierare alcune zone della struttura, come ad esempio campanile e sacrestia. I fondi però sono sempre meno, al di là di quanto invece può garantire di risarcimento l’assicurazione. «Speriamo ci sia modo di accedere a qualche contributo», commenta sospirando don Luciano, «non è più come una volta: i rubinetti economici adesso sono chiusi. Bisognerà capire come muoversi, tenendo presente poi della difficoltà di operare su beni vincolati».

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