Sospirolo omaggia il figlio illustre Girolamo Segato
SOSPIROLO. Di recente, presso i due ingressi del territorio sospirolese (a Oregne e Ponte Mas), è apparsa una nuova segnaletica che recita, sotto il nome del Comune, “paese natale di Girolamo Segato”. È un’idea dell’amministrazione comunale, che ha espresso in questo modo la volontà di valorizzare il territorio e il suo personaggio certamente più celebre. «Visto lo spessore dell’illustre scienziato ed egittologo, noto in tutto il mondo, ci è parso interessante evidenziare il luogo della sua nascita mettendolo per iscritto su tabelle», spiega il sindaco Mario De Bon. «Un lavoro a costo quasi zero, che punta però a valorizzare gli aspetti culturali e turistici, che passano anche attraverso piccoli passaggi come la cartellonistica».
Non solo: è stata da poco sostituita la targa riportante le date di nascita e morte di Segato proprio nella piazza che porta il suo nome, oggetto di lavori durante l’estate e ormai quasi completata; la targa è più leggibile della precedente ed è stata collocata nello stesso posto, cioè sul muro prospicente il Centro civico e la biblioteca. Ancora, al centro della stessa piazza svetta una meridiana dove sono apposti dei simboli che, ancora una volta, rendono omaggio alla figura dello scienziato; il significato e la funzione dei simboli si conosceranno più nel dettaglio appena la piazza risulterà del tutto accessibile.
L’amministrazione così rende omaggio al cartografo, naturalista ed egittologo nato nel 1792 nella Certosa di Vedana, all’epoca azienda agricola gestita dai famigliari. Proprio a Sospirolo, Segato apprese i primi rudimenti di scienze dal parroco don Antonio Bagini e, dopo un’esperienza come contabile a Treviso, proseguì gli studi a Belluno, dove ebbe come insegnante Tomaso Antonio Catullo. Dal 1818 prese parte a diverse spedizioni archeologiche in Egitto, conoscendo da vicino le tecniche di mummificazione. Il suo nome è legato a una particolare tecnica per la conservazione di parti del corpo, conosciuta in modo improprio come pietrificazione e ancora oggi ignota; morì nel 1836, a soli 44 anni, e fu sepolto a Firenze a Santa Croce. A lui è dedicato anche un sentiero che interessa le zone di Torbe, della Certosa e il borgo di san Gottardo, appena inserito anche in una guida turistica.
Federico Brancaleone
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