Sotto inchiesta un altro primario

È il quarto direttore di reparto dell’Usl 1 finito nel mirino della procura: l’accusa è di mobbing
Una veduta aerea dell'area dell'ospedale San Martino Sotto il direttore sanitario dell'Usl 1 Lucio Di Silvio
Una veduta aerea dell'area dell'ospedale San Martino Sotto il direttore sanitario dell'Usl 1 Lucio Di Silvio

di Marco Filippi

BELLUNO. Un altro primario finisce nel mirino della procura della Repubblica di Belluno: il quarto in una manciata di mesi. Dopo Carlo Cetera, primario di ginecologia di Pieve di Cadore, indagato per concussione, dopo Jacopo Dalle Mule, responsabile del reparto di cardiologia dello stesso ospedale, accusato di truffa e peculato, dopo Stefano Guazzieri, direttore di urologia del “San Martino”, che ha recentemente patteggiato la pena di 6 mesi per omicidio colposo per la morte di un paziente, ora un altro primario del nosocomio bellunese è finito nel mirino della procura della Repubblica. L’indagine, coperta dal massimo riserbo, sarebbe arrivata ad un punto di svolta.

Dopo mesi di indagini da parte della polizia, nel registro degli indagati è stato iscritto il nome del professionista che dirige un reparto del “San Martino”. Va subito detto che poche notizie sono filtrate sul delicato caso, anche perché a differenza dei tre precedenti, il reato contestato è piuttosto inusuale. Maltrattamenti sul posto di lavoro. In altre parole mobbing nei confronti di un collega.

Da diverse settimane, tra le corsie del “San Martino”, s’era sparsa la voce di una nuova inchiesta della procura della Repubblica in merito alle presunte vessazioni che sarebbero state inflitte dal primario del reparto ad un collega. Non a caso, infermieri, medici ed anche l’ex responsabile del reparto sarebbero sfilati al posto di polizia dove è stata raccolta la testimonianza.

La svolta, però, è arrivata nei giorni scorsi, quando la procura, dopo aver raccolto una serie di riscontri e testimonianze, ha deciso di chiedere al giudice delle indagini preliminari, Giorgio Cozzarini, la sospensione dal servizio del noto professionista. La stessa misura cautelare richiesta per i primari Cetera e Dalle Mule. Un provvedimento, dunque, piuttosto pesante a cui il legale del primario si opporrà chiedendo l’interrogatorio del proprio assistito.

La nuova indagine della procura della Repubblica di Belluno, dunque, rappresenta una vera e propria sferzata, per non dire una mazzata, all’Usl 1, già alle prese con gli altri precedenti e clamorosi casi, finiti alla ribalta delle cronache nazionali.

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