Sovramonte, spende quasi 20 mila euro per una legnaia “a norma”
SOVRAMONTE
A fare le cose a norma, in una costellazione di manufatti non condonati, si resti becchi e mazzati.
Ne sa qualcosa Maurizio Campigotto che ha realizzato la legnaia davanti casa sua a Sorriva, ottemperando a tutte le prescrizioni imposte dal regolamento, dal permesso a costruire a tutto il resto, pagando un conto di quasi ventimila euro.
Perché ci sono volute la relazione tecnica di incidenza ambientale, i calcoli statici, i muretti di sostegno in sasso, la vasca di raccolta delle acque, oltre al materiale in legno, in ferro e al cemento armato.
Ora, Maurizio Campigotto è persona retta che si attiene a regole e regolamenti. Ma a fronte di un manufatto tanto costoso e tanto impegnativo dal punto di vista di tutti i procedimenti burocratici e amministrativi, compresi gli oneri comunali, il virtuoso malcapitato ha già avuto modo di esprimere, in un’occasione pubblica, il suo rammarico: «Se dovessi tornare indietro farei una tettoia abusiva e con il resto dei soldi andrei a farmi un bel viaggio».
Una segnalazione che non è passata inosservata. Il sindaco Dalla Torre ha ammesso con Maurizio Campigotto che i cittadini hanno bisogno di semplificazioni e non di accise o di tormenti burocratici che possono prolungarsi anche fino a due anni, prima di avere la piccola opera davanti casa.
«Il sindaco Dalla Torre mi ha confermato», dice Campigotto, «di essersi mosso nella direzione di una modifica del piano territoriale al fine di cambiare quella scheda capestro per tutti i cittadini che, come me, hanno voluto fare le cose in regola. Nessuno forse glielo aveva mai detto, glielo ho detto io perché mi è sembrato paradossale dover sostenere una spesa tanto elevata per un manufatto che rientra nella nostra tradizione e nei nostri bisogni di gente di montagna, con la legna al riparo dalle intemperie e facile da prelevare nelle vicinanze delle abitazioni».
«Non c’è alcun interesse, per un senso di comunità che regola buoni rapporti fra genti di montagna», sottolinea Campigotto, «nel dire dove e quante baracche o legnaie o ricoveri per attrezzi non siano condonate. Ma proprio per senso di comunità, la segnalazione al sindaco io l’ho fatta al fine di agevolare anche tutti gli altri, per il futuro, con un piano territoriale più flessibile e meno stringente dal punto di vista degli infiniti passaggi tecnico-burocratici. Ho trovato solidarietà anche fra i miei paesani che hanno detto che ho fatto bene a segnalare il fatto. E lo stesso sindaco Dalla Torre, è andato subito a informarsi su come si possa alleggerire questa situazione con lo strumento del piano territoriale». —
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